Nainggolan amaro: «Vincevamo ma ci fischiavano»

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Corriere della Sera (G. Piacentini) – Una doppia contestazione, dentro e fuori lo stadio Olimpico. Una, quella dei tifosi «squalificati » della curva Su, era annunciata; l’altra no, perché alla vigilia nessuno immaginava che la Roma potesse fallire la vittoria contro l’Atalanta.

Per questo a fine gara i giocatori giallorossi sono usciti tra i fischi e i cori dei (pochi) presenti, mentre fuori i circa 400 che si erano radunati hanno mostrato degli striscioni offensivi nei confronti del presidente James Pallotta, reo di non aver presentato ricorso contro la chiusura della curva. Un clima che negli ultimi tempi ha influenzato anche le prestazioni della squadra, almeno è questa la spiegazione dei calciatori al termine del pareggio contro l’Atalanta.

«Vincevamo 1-0 – le parole di Nainggolan – e ci fischiavano. Ovviamente è una situazione non facile per noi calciatori, perché i tifosi si aspettano tanto: quest’anno abbiamo deluso le aspettative e penso che da una parte sia giusto, con la squadra che abbiamo potevamo fare sicuramente molto meglio. Abbiamo sprecato un’occasione per sorpassare la Lazio e andare avanti di due punti. In casa dovevamo vincere e la partita si era messa subito bene, il pareggio non è sicuramente un risultato positivo ma siamo ancora in corsa per il secondo posto, che è il nostro obiettivo. Dipende da noi, cerchiamo di lavorare ancora di più».

Anche Adem Ljajic denuncia la difficoltà di giocare con il pubblico contro. «Posso dire – le parole del serbo – che un po’ di paura ci può stare. Giochiamo meglio fuori casa, ma prima di Torino avevamo giocato molto bene contro il Napoli. Anche contro l’Atalanta abbiamo iniziato molto bene, abbiamo subito fatto gol e ho pensato fosse un momento molto buono. Quando vai subito in vantaggio le squadre di solito si aprono e ci sono più spazi. Invece non è andata così ».

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