Muro Roma. All’Olimpico quattro gare europee di fila senza subire gol. E ieri zero tiri verso Alisson

Corriere dello Sport (A.Polverosi) – Dzeko è stato decisivo perché ha segnato, ma se ieri la Roma ha portato a casa la qualificazione ai quarti di Champions il merito va anche e soprattutto alla sua difesa. In 90 minuti, lo Shakhtar che aveva preso a pallonate la porta giallorossa nel secondo tempo dell’andata di Kharkiv non ha fatto un solo tiro nello specchio. In Ucraina, Alisson era stato decisivo con almeno tre grandi interventi, ieri il portiere brasiliano si è visto solo quando doveva far ripartire l’azione con i piedi. Per la prima volta da quando la Champions si gioca con la nuova formula, la Roma ha chiuso quattro gare consecutive all’Olimpico senza subire gol: Atletico Madrid, Chelsea, Qarabag e Shakhtar. Questo è il dato che esalta la difesa romanista.

CENTRALI FANTASTICI – Manolas ha iniziato con un errore in appoggio (palla regalata a Fred) e da quel momento non ha sbagliato più nulla. Fazio si è ingarbugliato a metà primo tempo, rischiando di brutto perché Ferreyra gli ha portato via la palla ed è partito verso Alisson, ma lui stesso l’ha rimontato e costretto a calciare sull’esterno della rete. Per Fazio è stata l’unica disattenzione in una partita straordinaria, dominata col suo anticipo, controllata nel gioco aereo attraverso un fisico notevole e gestita nelle ripartenze con la giustezza dei suoi appoggi. E’ stata una delle sue migliori partite in giallorosso.

IL LAVORO DI FLORENZI – Ma anche sugli esterni la Roma si è difesa bene. A destra Florenzi aveva il compito più gravoso perché nella sua zona piombavano tutti insieme Ismaily (che partiva da dietro), Bernard e anche Taison. Florenzi non ha mai perso la posizione, non ha mai sbagliato la chiusura, si è fatto aiutare un po’ da Manolas e un po’ da Nainggolan e alla fine ha vinto la sua personale partita. Lo stesso si può dire di Kolarov, che però era poco infastidito in fase difensiva, visto che Bytko (il terzino destro dello Shakhtar) restava quasi sempre dietro e Marlos, l’ala destra degli ucraini, non è mai stato incisivo, anzi. Così Kolarov poteva attaccare a sinistra, girando alle spalle di Perotti.

LA PROTEZIONE DI DE ROSSI – La posizione del capitano e il suo continuo e prezioso lavoro di copertura hanno consentito alla difesa della Roma di lavorare solo su palloni sporcati dallo stesso De Rossi. Nel 4-1-4-1 del primo tempo, non ha mai abbandonato la posizione e il ruolo di… libero davanti a Manolas e Fazio. Taison cercava di infastidirlo, ma senza riuscirci se non in rari momenti del primo tempo. E’ sempre stato in partita, mai un eccesso di nervosismo, mai uno scatto d’ira e quando De Rossi è così lucido di mente tutta la Roma ne beneficia. Ieri è andata proprio così.

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