Corriere dello Sport (R. Maida) – Le mani nei capelli, il terrore di perderlo. Aveva già capito tutto in diretta, anche se sperava che le percezioni fossero sbagliate. Mourinho entra nella sala stampa della Domus con il volto scuro e le parole che sembrano sussurri. Vorrebbe commentare una bellissima vittoria, la migliore Roma della stagione, e invece deve tremare per Dybala, il campione preferito, la differenza.

“Non sono ottimista – ammette – perché mi fido delle sensazioni dei calciatori. Ho chiesto a Paulo come stesse e lui mi ha risposto che stava male. Sicuramente mancherà per parecchio tempo ma aspettiamo gli esami e le diagnosi. Magari Dybala è pessimista per natura però credo di no, perché parliamo di un ragazzo di grande esperienza. E’ l’unica notizia negativa di una partita di alto livello”. Ovviamente si teme la lesione al crociato del ginocchio sinistro ma secondo i primi esami clinici il problema potrebbe essere meno grave.

Dalla squadra ha ricevuto risposte importanti nei giorni in cui il futuro sembrava in discussione. Mourinho mima i paraocchi per spiegare il suo stato di isolamento dai condizionamenti esterni: “Lavoro con i giocatori e con lo staff ogni giorno. Siamo dentro a una bolla e ci concentriamo su quello che dobbiamo fare. In questi giorni abbiamo solo pensato a come battere il Cagliari, non ad altro. Io sono un tipo solitario, non vado al ristorante e non penso alle voci che arrivano dall’esterno. So perfettamente cosa voglio per me, devo dare tutto per la Roma. Non sono un bambino, non ci sono problemi. Io ho il contratto fino al 30 giugno e finché sarò qua darò il massimo”.

Dopo tre vittorie in otto giorni, il peggio sembra passato. Mourinho annuisce: “Peccato per la pausa, perché in tanti andranno in Nazionale. Ma Paulo a parte, almeno possiamo recuperare qualche giocatore nelle prossime due settimane. Sono contento per questa partita, che non era affatto semplice. La classifica ancora non è soddisfacente ma almeno non siamo più lontanissimi dalle posizioni che ci interessano. Dobbiamo restare equilibrati, come è successo al contrario dopo il 4-1 incassato a Genova”.

Dopo il 4-0 al Servette aveva bacchettato Aouar, che ha saputo reagire sul campo con il secondo gol stagionale. Mourinho è soddisfatto di averlo stimolato: “Prima della partita abbiamo parlato della sua frustrazione, di ciò che serviva alla squadra. E’ stato bravo: ha trovato una giusta posizione di gioco, andando tra le linee della trequarti come voglio io e ha lavorato anche con attenzione sulla fase difensiva. Peccato per l’ammonizione. Del giallo che hanno dato a me invece preferisco non dire niente…”.

La chiusura è per l’abbraccio a Ranieri, prima e dopo la partita. Mourinho svela una curiosità: “Gli ho chiesto di tornare in aereo con noi perché è un signore e un grande romano. Sarebbe un piacere per noi. Ma non verrà perché è un professionista e deve occuparsi delle sue cose. Alla fine l’ho incoraggiato come altre volte ha fatto lui con me”.