Il Tempo (M. Cirulli)La Roma fa i conti con l’infermeria piena, l’Inter con due giorni di riposo in più sulle gambe. La sfida di questo pomeriggio a San Siro sarà un test importante per i giallorossi, al momento a quota cinque vittorie consecutive tra campionato e coppa.

La difesa giallorossa – orfana di Smalling, ancora alle prese con i problemi tra piatto tibiale e tendine – avrà bisogno di dimostrare la compattezza che caratterizza le squadre dello Special One. Tutto partirà infatti dal reparto più arretrato, con Mancini, Llorente e NDicka che dovranno difendere la porta di Rui Patricio dalle scorribande di Lautaro e Thuram, una coppia nata proprio dal mancato ritorno di Lukaku all’Inter.

Sarà fondamentale il lavoro dei due braccetti difensivi – in particolare Mancini sul centro destra contro il “Toro”. Non ci sarà Spinazzola, ancora fermo per un affaticamento muscolare: sulla fascia di Dumfries ci sarà quindi Zalewski, mentre dall’altro lato saràduello tra Karsdorp e Dimarco.  A centrocampo oltre agli inamovibili Paredes e Cristante completa il terzetto Bove, reduce da un gol di pregevole fattura in Europa League. In casa nerazzurra nessun dubbio per Inzaghi, pronto a far dirigere la manovra a Barella, Calhanoglu, e Mkhitaryan, l’altro ex della partita oltre a Lukaku.

La qualità del centrocampo nerazzurro passa anche dalla panchina, con il tecnico piacentino che a gara in corso potrà contare anche su Frattesi, Klaassen e Sensi, a differenza dei cambi a disposizione di Mourinho, che oltre ad Aouar si dovrà affidare a giovani come Pisilli e Pagano. Discorso diverso per quanto riguarda l’attacco: non ci sarà Dybala, protagonista insieme a Smalling della vittoria in rimonta dello scorso anno proprio al Meazza. Rispetto alla stagione passata ci sarà tuttavia un Lukaku in più per i giallorossi.