Il Messaggero (S. Carina) – Destini incrociati. Da un lato Ranieri, dall’altro Mourinho. Once upon a time, c’era una volta amano ricordare gli inglesi quando i due si detestavano. Poi chissà che è accaduto. Gli anni, il fatto di essersi conosciuti, il trionfo di Ranieri a Leicester, ha cambiato radicalmente il rapporto. Ora si definiscono amici. Ma in campo, oggi, non ci sarà spazio per pacche sulle spalle. Sir Claudio, fanalino di coda della serie A, si gioca la panchina.

Nelle ultime ore sembrava che anche José potesse rischiare di salutare in anticipo a fronte di un ko ma è arrivata la smentita della Roma che ha bollato come ‘fake’ la possibilità di esonero. Ci sono 15 milioni di buoni motivi (al lordo) – più l’ingaggio da dare all’eventuale prossimo tecnico – che inducono a pensare che se non ci saranno rovesci clamorosi (stile Genoa per intenderci) durante la stagione, il portoghese è pronto a concluderla per poi salutare.

Perché ad oggi, la famiglia Friedkin non ha intenzione di rinnovargli il contratto. José lo sa, mastica amaro, ma tant’è. In carriera è sempre stato abituato a dettare i tempi. Per la prima volta ha trovato invece una proprietà che rimane indifferente alla sua comunicazione occulta. Ed è forse per questo motivo che sta guardando già avanti, come ha ricordato nei giorni scorsi, quando gli è stata paventata l’ipotesi di lavorare in Arabia: “Lo farò, lo farò”.

Sono invece affari della Roma nel pomeriggio a Cagliari. Sir Claudio prepara una squadra da battaglia, con marcatura a uomo su Dybala che ieri a Trigoria è stato provato anche dietro le due punte. Non vincere vorrebbe dire rimanere invischiati nelle sabbie mobili di una classifica che vede più vicino il terzultimo posto piuttosto che la zona Champions. I Friedkin hanno fissato il traguardo europeo per poi tracciare una linea e capire cosa fare. In bilico non c’è soltanto José. Ma anche il gm Pinto, senza considerare il rischio di diaspora (da Lukaku a Dybala). Meglio allora non pensarci e focalizzarsi sulla partita odierna.