Nel post partita di Roma-Lecce, lo Special One, ha parlato ai microfoni di DAZN per analizzare il match con i pugliesi. Queste le dichiarazioni di Mourinho:

La sua esultanza?
“Si è durata poco. Volevo parlare con i giocatori perché eravamo sbilanciati. Negli ultimi 15’ potevamo perdere per 2-3 ma abbiamo vinto. Eravamo in cinque in attacco, Belotti ha fatto il quinto a destra nel finale, ragazzi straordinari e pubblico straordinario. Hanno meritato sia tifosi che giocatori. Hanno avuto cuore e hanno risposto bene, non hanno tradito quello che gli avevo detto ieri. Il Lecce è una squadra bene organizzata e dopo con i tre attaccanti super veloci, hanno fatto un bel lavoro. Mi dispiace sia per loro che per Falcone che è un grande romanista, ma contro noi para tutto”.

Non è un caso fare tanti punti sempre nel finale?
“Si è cuore e mentalità, connessione con i tifosi. Ho allenato tante squadra ma nessuna è connessa così tanto con i suoi tifosi, cantare sotto nel finale così. Eravamo molto sbilanciati, loro potevano segnare subito il 2-0 è stata una partita pazza”.

Ha tenuto in campo Dybala per 97’ è stato determinante?
“Ha fatto cose bellissime lui è importante per noi, ma non penso che questi minuti siano la verità sulle sue condizioni. Ha fatto troppo ed è andato avanti per emozioni. Ho detto che forse è meglio che non parta per Praga per pensare al campionato ma lui ha detto voglio andare”.

Per la prossima di campionato questa vittoria vi fa più energia?
“Non penso che il problema sia essere davanti la Lazio, ma che non sia normale che tante squadre da top classifica nella stessa settimana perdono punti. Ne abbiamo parlato all’intervallo, non è normale e di solito è il contrario. Non potevamo sprecare questa occasione”.
Fine partita bacia Aouar e Lukaku? Era per il rigore?
“Ne ha sbagliato uno con me con il Chelsea di rigore però sbaglia chi tira. Mai sarò triste con chi sbaglia. Paulo non si sentiva pronto, non vuole mai tirare da fermo. Romelu ha tirato è un ragazzo molto sensibile e quando sbaglia nel 1’ il suo cuore piange e lui soffre. Rifarsi nell’ultimo minuto per me non poteva andare meglio di così sia per lui che per la squadra”.