Montella: «Spero Francesco non giochi»

Il Tempo (E.Menghi) – I derby del cuore non gli hanno portato bene fino all’annata 2014-15, quando ha eliminato la Roma dalle due coppe: Montella, allora allenatore della Fiorentina, finalmente sfatava un tabù lungo 9 partite. L’ex stranamente innocuo ha una media punti di 0,71 contro i giallorossi e con il Milan all’andata ha incassato l’ottavo ko. Solo la Juventus lo ha battuto più volte, 11, ma il tecnico di Pomigliano d’Arco si è tolto la soddisfazione di battere i primi della classe in 4 occasioni, il doppio rispetto all’avversaria che oggi si presenta alla Scala del calcio con l’obbligo di vincere e il suo simbolo in panchina in attesa di essere chiamato in causa per lasciare l’ultima traccia in uno stadio a lui caro. «Non so se sia o meno l’ultima gara di Totti a San Siro, so che qui ha sempre giocato bene. Mi auguro – dice – che questa volta non giochi. Con Francesco vado molto d’accordo peché non ci sentiamo mai, siamo schivi, ma ci vediamo spesso perché organizzano le mogli. È un campione che ha fatto la storia del calcio italiano e della Roma, mi auguro che possa scegliere il meglio per se stesso con la massima serenità. Magari ci riserverà qualche sorpresa…».

Nella Capitale Montella ha vinto un derby con una doppietta del capitano e sa bene che è una partita diversa dalle altre: «Mi aspetto una Roma ferita dal ko con la Lazio, spero non sia troppo arrabbiata. Ritorno in giallorosso? Forse nello stadio nuovo». Il futuro è rossonero: «Sono sereno. Il mio gruppo non ha alibi, è certo della mia presenza il prossimo anno». Fa parte del 40% dei tecnici sicuri di restare, una minoranza in Serie A: «Non so perché abbiamo rallentato, ma siamo in linea con gli obiettivi. Di notte giochiamo meglio, mi piace il Milan Dracula». Non recupera l’ex Romagnoli, in difesa Paletta e Zapata. Scendono le quotazioni di Bacca, maglia in attacco prenotata da Lapadula. E la fascia «maledetta» tocca al rientrante De Sciglio, mentre arriva la bocciatura per Donnarumma: «È un bambino e poi non mi piace il portiere capitano». Il Milan il suo Totti non ce l’ha.

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