Monchi: “Nel primo tempo è mancato qualcosa e voglio riprendere le cose viste nel secondo. Forse la miglior Roma della scorsa stagione avrebbe perso ugualmente” – VIDEO

Monchi, direttore sportivo della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Real Madrid-Roma 3-0. Queste le sue parole:

MONCHI IN ZONA MISTA

Che cosa resta dopo questa partita?
La solita risposta sarebbe che resta una vittoria per prendere la fiducia. La risposta da professionista è lavorare e credo che il momento di dubbio che abbiamo adesso non possiamo continuarlo guardando indietro per trovare cose negative ma dobbiamo prendere qualcosa di positivo che oggi penso sia uscita e ripartire da là. So che mancano fatti più che parole, ma voi fate domande e io dico quello che penso. Adesso quando uno è un po’ in difficoltà è meglio prendere ciò che si fa di buono piuttosto che quello che si fa di male.

È normale che ci siano tutti questi problemi solo dopo 5 partite? È normale?
In una stagione succedono cose così, a Roma la scorsa stagione è successo a dicembre/gennaio la differenza è che è uscito prima. Sono fiducioso, primo per Eusebio perché è fortissimo come allenatore, sono convinto al 100% che troverà la strada, poi per i calciatori: so che loro vogliono trovare la strada giusta. Perciò sono preoccupato, ma non sono pessimista.

È il momento più difficile da quando stai a Roma? Stai sentendo pressione?
Ho fatto il direttore sportivo in Serie B. Io ho lavorato tanto per arrivare qui, non ho paura di niente, invece quando le cose sono più difficili divento ancora più forte. Io oggi ho più voglia di lavorare di ieri, sono convinto – perché ho tanta fiducia come ho detto prima – che i giocatori troveranno la strada giusta quindi se dobbiamo cercare un responsabile è qui davanti a voi. Io prendo tutto, ho le spalle larghe, quindi non cercate altro ma cercate me che sono il responsabile. Ma sono convinto che insieme ai miei calciatori e al mio staff tecnico troveremo la strada per ripartire e andare avanti. Come dicevo prima, la differenza rispetto all’anno scorso è che si sta verificando prima, ma anche l’anno scorso abbiamo sofferto e poi abbiamo fatto le cose benissimo. Quindi non sono superman, ma sono una persona che ha sofferto per arrivare qui e se ieri ero contento di essere qui, oggi sono più contento. Contentissimo. Sono convinto che troveremo la felicità per i nostri tifosi che alla fine è il nostro obiettivo: quando uno lavora in una società che ha tanti tifosi, una tifoseria calda e così vicina, c’è la necessità che il giorno dopo devi essere più pronto possibile per lavorare.

Quanto manca per vedere il reale Nzonzi? Lei dove lo aveva immaginato nel campo?
Lui può fare tanti ruoli, quando l’ho preso per giocare nel Siviglia giocava mezzala, poi mediano. Può fare tre ruoli: da solo, a due o mezzala ma è vero che, come altri giocatori non solo della Roma, quando hai giocato il Mondiale e lui lo ha fatto fino alla fine, ti manca un po’. È un campione e sono sicuro che piano piano darà tanto alla squadra.

MONCHI A ROMA TV

Si poteva fare di più?
Si può sempre fare di più, nel primo tempo è mancato qualcosa e voglio riprendere le cose viste nel secondo tempo. Si può ripartire da lì, messa in campo la squadra con più fiducia. Ci servono punti, dobbiamo lavorare per trovare delle cose. Oggi era una partita difficile, forse la miglior Roma della scorsa stagione avrebbe perso ugualmente, ma mi è piaciuta di più la squadra nella ripresa. Questo serve per vedere al futuro con ottimismo.

Cosa serve alla squadra per ritrovare certezze?
Una vittoria per prendere fiducia, ma sopratutto bisogna cambiare qualcosa. Penso che oggi qualcosa di meglio si poteva fare, si deve prendere quello fatto di buono contro una squadra fortissime e andare avanti. Bisogna lavorare, anche io devo farlo. C’è un calo mentale che non ci lascia essere noi stessi.

La prestazione è stata importante nonostante il risultato?
Penso di sì, anche se si poteva far meglio. Abbiamo trovato qualcosa per ritrovare la squadra per andare avanti e lottare per quello per cui la Roma è fatta. Sappiamo che la partita non era facile, ma credo che qualcosa ci sia stato e dobbiamo prenderlo. Non possiamo sempre guardare indietro, lo meritano tutti, società, tifosi e i calciatori che vogliono cambiare questo momento.

La reazione della squadra è mentale o i cambi hanno aiutato?
I cambi se non c’è la testa contano poco. Nel calcio sono importante tante cose, ma la testa per me è la principale. Decide ogni momento, cosa fare e come.

Come si interviene sui problemi di testa?
Adesso stando vicini, portando fiducia. Nella vita la fiducia è fondamentale in tutto. Siamo qui al Bernabeu per quello che abbiamo fatto l’anno scorso grazie a tanti giocatori, loro hanno bisogno di noi. Dobbiamo stare uniti e andare avanti uno di fianco all’altro.

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