Mille tifosi a Roma-Juve

Corriere dello Sport (G.Marota) – La partita è appena iniziata. Il calcio scatta in avanti per segnare il gol più importante, la riapertura degli stadi, con l’aiuto delle regioni che marciano compatte e del ministero dello Sport. Mentre il Comitato tecnico scientifico, sostenuto dal dicastero della Salute, gioca in difesa. Ieri la conferenza delle Regioni ha elaborato due documenti e li ha inviati al governo: uno sulle linee guida per la partecipazione del pubblico agli eventi e un altro per la ripresa degli sport di contatto. Nel calcio, ad esempio, il lockdown e le porte chiuse hanno causato ai club perdite pari al 14% del fatturato. I documenti sono stati approvati all’unanimità, con un caso abbastanza clamoroso: il Lazio, che poche ore prima aveva dato via libera all’ingresso di 1000 tifosi per Roma-Juve di domenica e per Lazio-Inter del 4 ottobre, non è d’accordo. “Ritengo sbagliato oggi anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% creando quindi assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone” il commento di Zingaretti. L’argomento verrà affrontato oggi dal Cts. Le nuove linee guida sugli stadi si ispirano al report presentato il 10 luglio dalla Lega Serie A e potrebbero entrare in vigore per il 3-4 ottobre, ma per superare la soglia dei mille servirebbe una modifica dell’attuale dpcm che è valido fino al giorno 7. Spadafora punta a convincere Speranza e Conte ad anticipare il nuovo decreto di 96 ore. Nel caso non riuscisse, i primi match a porte semi-aperte sarebbero Italia Olanda del 14 ottobre a Bergamo e il derby Inter-Milan del 17. C’è anche un’altra ipotesi, caldeggiata da Speranza: arrivare alla soglia del 25% in modo progressivo, partendo con 10/15% della capienza al fine di valutare gli effetti dei provvedimenti.

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