La Repubblica (G. Cardone – F. Vanni)Non si muove un euro. Finora in Serie A di soldi veri sul mercato ne sono girati pochissimi. Il Napoli ne ha spesi 12 per Simeone, ma si tratta di un riscatto. Stesso discorso per Milik, con la Juve che per tenerselo fino al 2026 ha tirato fuori 6.3 milioni. Per il resto, i movimenti in entrata della A sono solo prestiti e parametri zero. 

Siamo a giugno, ma sembra di essere a fine agosto, ultimi giorni di saldi. Oggi si applica anche nei grandi club, a partire dall’Inter, che nell’ultimo triennio ha vinto 5 trofei fra scudetto e coppe nazionali, e che a Istanbul si è giocata la Champions con il City. Mentre gli inglesi prendono Kovacic e mettono nel mirino il croato Gvardiol, per cui il Lipsia chiede 100 milioni, i nerazzurri per trovare i 40 necessari per Frattesi devono attendere che Brozovic si accordi con l’Al-Nassr. 

La Roma ha messo a contratto gli svincolati Aouar e Ndicka (e vende i giovani Volpato e Missori al Sassuolo).  Altro nome nel mirino rossonero è Scamacca, su cui ha messo gli occhi anche la Roma. Ma il West Ham non si arrende all’idea di doverlo dare in prestito. Chi ha capito come girano le cose in Italia è Morata, pronto a ridursi lo stipendio pur di tornare in A. La clausola per liberarsi dell’Atletico Madrid, tutt’altro che faraonica, è di 10 milioni. E l’ex Juve si accontenterebbe di 5 netti a stagione. Più esoso Icardi, che in Turchia ne guadagna 9 netti.