La meglio gioventù – Daniele Verde: da Rione Traiano ad Atene, dal Sant’Elia al Partenone

Pagine Romaniste (S. Valdarchi) – Come spesso dichiarato anche da lui, quando nasci nella periferia di Napoli, nello specifico a Rione Traiano (Fuorigrotta), una palla può trasformarsi da strumento di svago a veicolo di riscatto sociale. E così è stato per Daniele Verde, nato nel 1996 a pochi passi dallo Stadio San Paolo. Nel quartiere non estraneo a tristi vicende di cronaca, l’attaccante esterno ha cominciato a dare calci al pallone, facendosi notare ed arrivando a calcare i campi di mezza Europa.

I primi passi e la crescita a Trigoria

Verde inizia a giocare a 6 anni nella scuola calcio San Domenico Sport Club, proseguendo in squadre della periferia napoletana fino ad arrivare all’US Pigna Calcio. Nel 2010, a 14 anni non ancora compiuti, viene notato da Bruno Conti, che convince la Roma a spendere €18.000 per portarlo al Fulvio Bernardini. Utilizzato fino ad allora come terzino, Daniele Verde viene plasmato da Vincenzo Montella, l’allora tecnico dei Giovanissimi della Roma, che lo trasforma in un attaccante esterno. Baricentro basso, rapidità, abilità nel dribblarefeeling con la porta: queste le sue maggior doti. Il campano non fatica ad affermarsi nelle giovanili giallorosse, arrivando in Primavera a 16 anni. Con la formazione guidata da Alberto De Rossi, l’ala colleziona 17 gol in 45 presenze.

L’esordio in Serie A e l’exploit a Cagliari

Il suo terzo ed ultimo anno con la Primavera coincide anche con le prime presenze da professionista, complice un’ammirazione di Rudi Garcia per lui. Nella stagione 2014/15, non ancora diciannovenne, Daniele Verde riesce a scendere in campo con la Roma per ben 10 volte, non poche. L’esordio in Serie A per lui arriva il 17 gennaio 2015 al Renzo Barbera di Palermo. Una serata non felice per la squadra di Garcia, che dopo lo svantaggio iniziale firmato Dybala, riesce ad agguantare il pareggio con Mattia Destro nella ripresa. Ad un quarto d’ora dal termine, il tecnico francese sostituisce uno spento Iturbe, per affidarsi all’estro del giovane esterno.
Delle 10 apparizioni con la Roma, ce n’è una che rimarrà sicuramente scolpita nella mente del classe ’96: la vittoria contro il Cagliari. Con un mare di indisponibili, Rudi Garcia al Sant’Elia lancia proprio il napoletano dal primo minuto, nel tridente con Totti e Ljajic. Nonostante la presenza di calciatori con un’esperienza notevole, a fine partita è proprio Verde ad essere eletto man of the match. Con due assist, in occasione dei gol di Ljajic e Paredes, permette ai capitolini di tornare dalla Sardegna con i tre punti.

5 prestiti in 4 anni

Il magico pomeriggio sardo però non gli basta per essere confermato nell’estate successiva. Con tanta concorrenza ed a 19 anni appena compiuti, la società decide di mandarlo in prestito, per permettergli di trovare più spazio e proseguire nella sua crescita. Il 9 luglio del 2015, Verde si trasferisce al Frosinone, club alla prima partecipazione in Serie A della sua storia. Le cose in Ciociaria non vanno come previsto e l’attaccante scende in campo 7 volte nei primi 6 mesi, di cui una sola da titolare. Per questo la Roma decide di richiamarlo anzitempo, girandolo nel mercato di gennaio al Pescara in Serie B.
Per Verde, il biennio più felice in Italia è senza dubbio quello che va dal 2016 al 2018. Con le maglie di Avellino ed Hellas Verona, l’esterno campano raccoglie 66 presenze, equamente divise, tra campionato cadetto e prima divisione ed arricchite da 12 gol e 8 assist.
Nel 2018/19, arriva il quinto prestito. In estate, infatti, la Roma lo cede in Spagna, al Real Valladolid. Nel club di Ronaldo il Fenomeno, Verde riesce ad affermarsi e si mette in luce con 6 gol stagionali. Stando a quanto detto proprio dal protagonista, parte del merito va data al calcio spagnolo, il quale, meno fisico e più tecnico, risulta più adatto alle sue peculiarità.

All’ombra del Partenone

A luglio 2019, le strade di Daniele Verde e della Roma si separano ancora, questa volta in maniera definitiva. I giallorossi lo cedono a fronte di un corrispettivo di un milione di euro all’AEK Atene. In Grecia, il classe ’96 fatica un po’ a mettersi in mostra, ma con l’avvento di Massimo Carrera sulla panchina del club ateniese, torna a ricoprire un ruolo da titolare. Nell’AEK il prodotto del vivaio romanista riscopre anche il piacere di giocare in una competizione europea, anche se soltanto per le qualificazioni di Europa League. Considerando il fatto che la stagione viene troncata dalla pandemia del Coronavirus, i numeri di Verde all’ombra del Partenone sono più che positivi: 26 presenze, 4 reti e 4 assist.

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