Il Corriere dello Sport (L. Scalia) – Matias Soulé si è preso la scena contro il Verona con un gol sporco ma pesantissimo, il primo all’Olimpico in stagione, che ha chiuso una gara complicata per la Roma. L’argentino, fondamentale soprattutto in assenza di Dybala, ha sfruttato un rimpallo nato dall’incursione di Koné, confermando la sua capacità di incidere anche in condizioni fisiche non ottimali. Crampi a parte, ha mantenuto la promessa fatta al rapper Ince, esultando con una mimica da pugile e un «vamos» liberatorio.
Per lui si tratta del secondo centro in campionato, che si aggiunge a numeri già importanti: è tra i più giovani con almeno sei gol e sei assist nel 2025. Contro il Verona, poi, ha un feeling speciale, con tre reti in carriera, record personale condiviso con il Cagliari. Gasperini lo ha richiamato poco dopo la marcatura per preservarlo in vista di Lille e Fiorentina, segno della fiducia ma anche della gestione oculata di un talento destinato a diventare un perno della Roma.