Maradona-Totti, sfida di pace

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Corriere Dello Sport (M.Evangelisti) – Allora proviamo a riempire così l’Olimpico. Per beneficenza, spettacolo, desiderio di vedere qualche giocatore che ancora si rintraccia in giro per i campi della Serie A e si rintraccerà a lungo insieme con altri che non si vedono più da tempo ma sono irrimediabilmente stampati nella memoria. Non è una partita di beneficenza come mille altre o meglio sì, ugualmente affascinante e ugualmente nobile, però con qualcosa di diverso alle radici. Non foss’altro perché è stata promossa da Papa Francesco e supponiamo che questo aiuti a mettere insieme in un’unica tribuna ideale credenti e non credenti. Questo, e gli scopi per la quale si fa: Uniti per la Pace, il titolo è così, andrà a contribuire a diversi progetti di sostegno ai bambini che vivono in situazioni di disagio o malati, dalle periferie argentine all’Italia a Kinshasa in Congo. Com’è normale, a queste intenzioni iniziali si è aggiunto il supporto alla popolazione di Amatrice colpita dal terremoto del 24 agosto: riattivazione delle strutture sportive di base e degli oratori attraverso la formazione di educatori e istruttori.

CONVOCAZIONI – Si gioca mercoledì alle 21.15 all’Olimpico di Roma, c’è la diretta televisiva su Rai1, non ci sarà il Papa che però parteciperà direttamente alla giornata ricevendo il pomeriggio alle 15 i partecipanti all’iniziativa. In compenso ci saranno parecchi idoli laici in campo, antichi, presenti, recenti, immortali. Diego Maradona ha detto sì da diverso tempo e si è messo a convocare la gente via YouTube: «Voglio fare un invito a tutto il mondo per la gente di Amatrice, il 12 ottobre all’Olimpico daremo una grandissima mano a chi sta piangendo per la sua città. Voglio essere lì col mio cuore. Sarò in Italia per ringraziare tutti coloro che mi hanno dato tanto quando sono stato a giocare nel Napoli. Ciao, ci vediamo». Oltre che con il cuore è qui anche con il resto, già da ieri sera a Roma con la compagna Rocìo Oliva, domani quando alle 15 parteciperà presso la sede Rai di Viale Mazzini alla presentazione ufficiale dell’evento insieme probabilmente con Ronaldinho. Mercoledì scenderà sul terreno dell’Olimpico anche Francesco Totti. Non capita spesso di incrociare insieme quei due e peccato che Leo Messi abbia i suoi guai perché era stato chiamato anche lui. Sarebbe stato un gran tris ma una coppia del genere basta a vincere la partita, specialmente se hai in mano altre carte come Roberto Carlos, Zambrotta, Davids, Rui Costa, Capello, Pochettino, Crespo, Bojan, Aldair, Candela, Veron, Perotti, Felipe Anderson eccetera. Senza bandiere anzi sotto una sola bandiera. Gli organizzatori contano di arrivare a 30.000 spettatori riempiendo Tribuna Tevere e Tribuna Monte Mario, senza escludere di dover aprire al pubblico anche curve e distinti. Scuole e parrocchie si sono mobilitate ma questo è un evento più vasto che mette in moto solidarietà, divertimento, piacere dell’occhio e nostalgia.

RAGAZZITotti, uomo di poche parole, in video appare meno spigliato di Maradona, però il senso è lo stesso: andare allo stadio quella sera farà bene a se stessi e farà bene a tanti altri. Prima della partita dei grandi, alle 19.30 il presidente del Coni, Giovanni Malagò, darà il calcio d’inizio a una gara di venti minuti per Under 15 con ragazzi provenienti dai Comuni terremotati di Amatrice e Arquata del Tronto, con rappresentanti dei centri di accoglienza per rifugiati di Roma e dell’Associazione Nazionale Persone con la Sindrome di Down. Organizzano il tutto la Fondazione Internazionale di Diritto Pontificio Scholas Occurrentes, il Centro Sportivo Italiano, la onlus Amlib e Unitalsi, che si occupa di pellegrinaggi. C’è una forte impronta cattolica in tutto questo ma la solidarietà è universale. Esattamente come il calcio e la gioia che possono dare guardarlo e giocarlo e la voglia di stare insieme per una serata, a fare qualcosa di bello in tutti i sensi.

 

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