Ma la Uefa non può cancellare le imprese della Roma

Il Messaggero (R. Buffoni) –Chi fa questo ha vinto“. Era la formula delle Champions da cortile, giocate dalle comitive di pischelli sotto casa. Si dirimevano così partite infinite cominciate dopo pranzo e terminate poco prima di cena, delle quali ci si dimenticava del punteggio. Non c’era tempo per supplementari o rigori, se si tornava a casa tardi erano guardi.

[inline]

Perché i gol a volte non si contano, ma si pesano. Non accadrà più nel calcio “vero”: la Uefa ha abolito la regola che faceva valere doppio il gol segnato in trasferta, introdotta nel 1965 per evitare di far ripetere le gare e, poi, di ricorrere troppo spesso alla mezz’ora supplementare e ai rigori.

[inline2]

Grazie a quella regola il gol di Manolas nel 2018 sancì l’apoteosi romanista, semifinale di Champions ai danni del Barcellona: il 3-0 all’Olimpico ribalta l’1-4 del Camp Nou, il doppio confronto era finito 4-4 ma pesò doppia la rete di Dzeko. Oggi si andrebbe ai supplementari. Certo, sarebbero mancate anche delusioni cocenti, come il Vavra dello Slavia Praga che gelò la rimonta giallorossa in coppa Uefa nel 1996.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti