L’ultima tentazione di Pioli: Pezzella al posto di Laurini per arginare Perotti & Co.

La Repubblica (M.Magrini) – Hai voglia a dire che «la miglior difesa è l’attacco». Bello, ci mancherebbe. E sicuramente vero. «Se la palla l’abbiamo noi, gli altri non possono segnare», diceva Liedholm. Un concetto quasi banale. Peccato che applicarlo non sia così semplice. Anzi. Ci vogliono classe e personalità, giocatori dai piedi buoni e capacità di palleggio. E comunque, in novanta minuti, anche la squadra più forte del mondo, prima o poi, si troverà costretta a difendere. Ecco. Domenica alla Fiorentina capiterà spesso. E sarà dura. La davanti infatti ci sarà gente come Perotti, Dzeko ed El Shaarawy. Se non è il meglio della Serie A, poco ci manca. Almeno in questo momento. Se poi aggiungiamo le difficoltà viola (certificate una volta di più dalla gara col Crotone) è fin troppo semplice capire quanto quello di domani pomeriggio, per la difesa della Fiorentina, rappresenti uno stress test terribile. Anche perché mancherà Laurini. Uno che, arrivato tra la scetticismo generale, nel giro di qualche settimana ha convinto tutti. Affidabile, concreto. Poco appariscente ma efficace. Un terzino vecchia maniera. Magari non bravissimo ad attaccare, ma sicuro nella fase difensiva. Esattamente il contrario di Bruno Gaspar. Ecco perché ciò che sembrerebbe scontato (manca il titolare, gioca la sua alternativa) non lo è. Per niente. Sul tablet di Pioli infatti, ci sono tre possibilità. Ognuna con i suoi pro e contro. Vediamole. La soluzione più logica è quella di cui parlavamo adesso. Fuori il titolare (Laurini) e dentro la sua riserva, Bruno Gaspar. Il problema è che il portoghese, fin da subito, ha messo in evidenza un sacco di difficoltà. Se la cava se c’è da spingere, ma fatica ancora tantissimo a difendere.

L’esempio, in questo senso, è la partita con poi, uscito per infortunio, dentro Gaspar. Risultato? Gol immediato di Mandzukic, fin lì sostanzialmente innocuo. Domani, su quella fascia, Di Francesco farà giocare uno tra El Shaarawy e Perotti. Non esattamente i clienti più semplici per uno che, appunto, deve ancora imparare i meccanismi difensivi. La seconda opzione prevede Pezzella terzino e difesa a 4. Al momento, forse, è la soluzione più probabile. Anche se il suo spostamento comporterebbe uno “scompenso” al centro. E la presenza di Dzeko, da quel punto di vista, preoccupa non poco. In questo caso comunque, al fianco di Astori tornerebbe Vitor Hugo (che non gioca titolare dalla prima di campionato) con la conferma di Biraghi a sinistra. Di certo Pezzella, rispetto a Gaspar, garantirebbe un controllo più affidabile del Faraone o, in alternativa, di Perotti. Infine, la difesa a 3. Stessi uomini, ma schema diverso. Tre centrali (Pezzella, Astori e Hugo) e cinque centrocampisti, con Gaspar e Biraghi sugli esterni. Di fatto, diventerebbe una linea a cinque anche dietro. Controindicazioni? Pioli non l’ha praticamente mai provata e Gaspar dovrebbe vedersela con una delle due frecce giallorosse. Sarebbe più “protetto”, è vero, ma quella contro la Roma, forse, non è la partita più adatta per indossare, per la prima volta, questo tipo di “abito”.

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