Lulic: «Mi dispiace». Procura al lavoro Offesa o razzismo?

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La Gazzetta Dello Sport (A.Catapano – S.Cieri) – No, il derby non finisce mai. Ma stavolta l’appendice della stracittadina romana rischia di durare settimane. Le polemiche suscitate dalle dichiarazioni di Senad Lulic, infatti, non accennano a placarsi ed avranno una lunga coda giuridico-sportiva.

TEMPI LUNGHI – La Procura federale, guidata da Giuseppe Pecoraro, aprirà oggi un fascicolo d’inchiesta su quanto accaduto prima, durante e dopo il derby. Avrebbe potuto già farlo ieri, ma per cortesia istituzionale ha voluto attendere il comunicato del giudice sportivo che arriverà oggi. Come prima cosa saranno acquisite le immagini di Mediaset con le dichiarazioni rilasciate da Lulic («Rüdiger? Ora fa il fenomeno, ma fino a due anni fa vendeva calzini e cinture a Stoccarda»). I tempi, però, rischiano di essere lunghi. L’inchiesta può infatti durare fino a un massimo di 60 giorni. Ma cosa rischia Lulic? Se le sue dichiarazioni saranno inquadrate nella fattispecie prevista dall’articolo 1 bis del codice di giustizia sportiva (slealtà) il giocatore se la caverebbe con un’ammenda o al massimo una giornata di squalifica. La sanzione salirebbe a 2 o 3 giornate di squalifica nel caso in cui venga invece applicato l’articolo 5 (dichiarazioni lesive). Ancora peggio andrebbe a Lulic se dovesse scattare l’articolo 11 (comportamenti discriminatori e razzisti). In questo caso il bosniaco rischierebbe 10 giornate di squalifica, c he possono scendere a 5 (più sanzioni alternative), come prevede l’articolo 16 comma 4.

RETROMARCIA – Ieri, intanto, il giocatore della Lazio ha preso finalmente le distanze da quanto detto domenica. In realtà non ha chiesto scusa, ma almeno ha ammesso di aver sbagliato: «A mente fredda mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un’altra provocazione – ha scritto su Instagram –. Provengo da un Paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice». L’eco delle sue frasi-choc, peraltro, non accenna a placarsi. «Frasi da biasimare, inaccettabili», le ha etichettate il presidente del Coni Giovanni Malagò. Ma ci sono state anche reazioni sbagliate. Come quelle di alcuni tifosi della Roma che ieri hanno apostrofato Lulic come «zingaro di m…» durante l’happening con la squadra al Tre Fontane per festeggiare il derby.

STROOTMAN DA PROVA TV? – Sul tavolo della Procura anche quanto successo a Formello giovedì e la rissa dopo il gol dell’1-0. Per quanto riguarda Formello non ci saranno provvedimenti per i giocatori perché la Lazio era a casa propria e non c’è stata nessuna gogna (mentre un paio di ultrà verranno denunciati e daspati per le frasi violente e razziste). Sulla rissa, invece, il giudice sportivo, sollecitato dalla Procura e dalla Lazio, potrebbe ricorrere alla prova tv per valutare la simulazione di Strootman. L’olandese, ammonito da Banti per il lancio dell’acqua verso Cataldi, simula di essere colpito dal centrocampista della Lazio (che si limita a strattonarlo), provocandone l’espulsione. Ora si attende il pronunciamento del giudice Gerardo Mastrandrea, ma è difficile che si arrivi ad una sanzione per il romanista.

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