La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Si avvicina l’Europa League e Romelu Lukaku ha un curriculum straordinario: una striscia di partite consecutive con gol che finora ha 13 tappe, la prima delle quali nel 2014, per un bottino complessivo pari a 17 reti in 991 minuti giocati. Come dire,un gol ogni 58,2 minuti, e con tre squadre diverse: Everton, Inter e Roma. Quanto basta perché il virtuale spareggio di domani con lo Slavia Praga – con in palio il primo posto del girone e quindi la possibilità di evitare i playoff di febbraio – cominci sotto i migliori auspici possibili.

Morale: con tutto il rispetto per i suoi colleghi di reparto, il peso dell’attacco sembra essere sulle spalle larghe di Lukaku. Certo, Belotti ed El Shaarawy sono in forma, Azmoun – fuori dalla lista Uefa – magari potrebbe recuperare per domenica, ma solo Dybala può avere un impatto sulla partita simile a quella di Big Rom, sia pure in altra maniera. Per questo è già un’ottima notizia per José Mourinho il fatto che la Joya potrà tornare disponibile per la partita contro il Lecce, fra dieci giorni, anche se l’argentino non ha ancora accantonato il sogno di essere convocato per la sfida di San Siro, fosse pure per fare gruppo in una partita che si preannuncia delicata sotto tanti punti di vista.

E allora, ancora una volta, si ritorna a Lukaku e all’impatto che anche nei cuori dei tifosi. Lo sanno bene i tifosi dell’Inter, che per domenica gli stanno preparando un’accoglienza di quelle feroci, dopo il “tradimento” estivo.