Gazzetta dello Sport (M.Cecchiini) – Non è la Roma se, al fianco di un sorriso, non spunta anche una lacrima. Così il successo dei giallorossi in trasferta contro lo Sheriff lancia in vetrina due dei nuovi acquisti estivi del club. Di quelli che, quando stanno bene, sono sempre in grado di fare la differenza. Si tratta di Romelu Lukaku e Renato Sanches, che ieri – sia pure in maniera diversa – sono stati al centro dei pensieri dei tifosi.

Ovvio che la primogenitura vada all’attaccante belga, autore del gol della vittoria. Un gol che di sicuro non può definirsi episodico, se si pensa che è la dodicesima volta consecutiva che Big Rom va a segno in Europa League, e in questa striscia le reti sono state sedici. Nessuna sorpresa che José Mourinho anche in questo esordio in Coppa lo abbia voluto titolare. «Un calciatore con il suo fisico ha bisogno di giocare per entrare in forma – ha spiegato –. Avrei voluto sostituirlo prima con Belotti, ma avevo paura che capitassero altri infortuni e per questo ho aspettato». Mai scelta si è rivelata più opportuna, visto l’esito finale della partita. A questo punto, se – come filtra dall’Inghilterra – l’agenzia Roc Sports che deteneva i diritti di Lukaku lo ha mollato, non sembra che l’attaccante ne abbia fatto un dramma. In due partite da titolare ha segnato altrettanti gol e il bello è che la condizione migliore deve ancora arrivare.

E a proposito di condizione, chi invece corre il rischio di non trovarla mai è Renato Sanches. Ancora una volta il portoghese è stato sostituito. Per lui è il secondo infortunio muscolare (stavolta alla coscia destra) in appena quattro partite di campionato. Su questo fronte lo Special One è apparso sconsolato. «Renato è questo, sta sempre a rischio, è difficile da capire: non lo ha capito il Bayern, non lo ha capito il Psg e noi facciamo fatica a farlo. Prima della partita stava bene. Gli avevo detto che lo avrei tolto dopo il primo tempo, ma lui insisteva per giocare 60-70 minuti. Poi, però, durante la partita ha sentito qualcosa e si è dovuto fermare. Eppure in settimana aveva fatto i lavori di prevenzione dopo avere giocato solo un tempo contro l’Empoli ed aver riposato tre giorni. Invece si è rifatto male e, anzi, anche prima che fosse sostituito (al 27’) mi sembrava che non stesse bene. Per lui sono sempre cose piccole, ma tutti questi infortuni gli impediscono di avere continuità».

Insomma, Sanches è quella scommessa che il general manager Tiago Pinto aveva evocato: «Tutto quello che andrà male con Renato Sanches avrà solo un responsabile: Tiago Pinto – aveva detto il dirigente due settimane fa –. Io sono ossessionato da quel giocatore. Al Benfica l’ho voluto prendere, a Roma prima non ci sono riuscito, ora sì. Ha avuto problemi nel passato, è vero. Li avrà nel futuro? Sarà colpa mia. Io sono convinto che con questo allenatore, con questo staff tecnico e con i nostri medici, saremo capaci di portare al massimo Renato. Se lui giocherà un tot di partite noi dovremo riscattarlo. Se le cose vanno bene, ok, ma se vanno male sarà solo colpa mia. Sono consapevole dei rischi, però è un giocatore che mi fa impazzire». E anche disperare.