Corriere della Sera – Luis Enrique: “Rinnovo? Non è il momento”

Il 4 dicembre, di ritorno dalla trasferta di Firenze, dove la Roma fu battuta per 3-0 al termine di una gara con tre espulsioni (quella di Juan al 16′, con tanto di rigore trasformato da Jovetic), un gruppo di pseudotifosi romanisti insultò Luis Enrique alla stazione Termini. Molti sostenitori e moltissimi giornalisti avevano perso (se mai l’avevano avuta) fiducia nell’allenatore. Ma non la dirigenza giallorossa che, proprio in quella occasione, ha proposto all’asturiano un prolungamento biennale del contratto che scade il 30 giugno 2013. Ma Luis Enrique ha detto no. Almeno per ora. Al momento, dice lui, sta solo pensando all’anticipo di oggi pomeriggio (ore 18), all’Olimpico contro il Cesena.

Rinnovare? Ho ancora un anno e mezzo di contratto, è un’eternità nel calcio. Mi manca tantissimo lavoro prima di meritare un rinnovo. Non ha nessun senso parlarne. E poi lo so: se perdo quattro partite ritorno uno stronzo, se ne vinco quattro sono formidabile. Per me è stato comunque un gesto incredibile, in un momento difficile, e ringrazio i dirigenti per questo. Però io penso solo al Cesena e per vincere non dobbiamo essere quelli di Catania. Diventare il Ferguson della Roma? Già è difficile per i giocatori restare sempre nella stessa squadra: non c’è riuscito Raul, non ci riuscirà Del Piero. Figuriamoci se si parla di allenatori. È quasi impossibile, c’è Ferguson e nessun altro”.
Eccesso di umiltà? O, al contrario, eccesso di ambizione, visto che tra un anno e mezzo potrebbe liberarsi la panchina del Barcellona, con Pep Guardiola tentato da una nuova avventura? Impossibile dirlo ora. L’unica cosa certa è che Luis Enrique ha portato, tra le sue molte novità, anche quella di un allenatore che non si tuffa a pesce sul prolungamento del contratto. Poi, non è un mistero, il Barcellona gli sta nel cuore.

“Credo sia senza dubbio il momento migliore della storia del Barcellona, non solo perché vince, ma per come lo fa. Non sono mai violenti, propongono sempre un gioco bellissimo, e per me è un piacere grandissimo vedere il Barcellona. Se poi vince al Bernabeu, tanto meglio. Il fallo di Pepe su Messi? Le immagini parlano chiaro».Così come è chiaro che Daniele De Rossi non sarà in campo oggi e nemmeno martedì a Torino. Difficile anche per la gara di domenica 29 contro il Bologna. Lo staff medico giallorosso ha parlato di «situazione stazionaria» dopo che un’ecografia «ha evidenziato la presenza di una patologia che riguarda la regione adduttoria della coscia destra e di cui già in passato Daniele aveva sofferto”.

Recuperato, invece, Lamela che giovedì non si è allenato in gruppo per colpa di un trauma alla caviglia sinistra. Pronto a rientrare Cassetti, più avanti del previsto il recupero di Osvaldo, che incoraggia previsioni di un rientro anticipato rispetto ai due mesi previsti. Ma la legge di Luis Enrique al riguardo è chiara: nessun recupero lampo, nessun rischio di ricadute. E vale anche per quelli che hanno fatto più gol o che sono i più importanti.
Mercato: la Roma ha acquisito la comproprietà di Borini dal Parma, dove va Okaka. Thiago Neves ha firmato per la Fluminense e scelto il numero 7, quello di Marquinho, che in Brasile danno sempre più verso la Roma.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

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