Il Messaggero – “Serve la perfezione”

«Possiamo battere il Milan. Ma servirà una prova di altissimo livello, senza fare errori».

Luis Enrique non arretra nemmeno davanti alla prima in classifica. Che elogia e rispetta. La Roma, però, nel tardo pomeriggio si affaccerà a San Siro con l’intenzione di sfidare alla pari i campioni d’Italia. «Dovremo fare la partita perfetta. E anche garantendo il cento per cento, non avremmo la certezza di superare i rossoneri. A loro può bastare anche il settanta per cento. In più hanno Ibrahimovic che spesso è per loro l’uomo in più. Quindi dovrebbero sbagliare gara…». «La classifica fa vedere chiaramente quanto sia diverso il nostro comportamento da quello dello squadrone di Allegri. Loro hanno una regolarità che a noi manca. C’è grande differenza. Non so se ci sarà stavolta come è successo all’andata, anche se poi il risultato non è stato pesante» spiega l’asturiano. Che avverte: «Questa gara non cambierà la nostra stagione. Anzi, possiamo pure perdere a Milano e vincere le altre nove partite che mancano». Ci metterebbe la firma. (…)
Ha lo sguardo furbo di chi vorrebbe prendersi la rivincita della gara dell’Olimpico o spaventare Allegri che aspetta il Barça di Guardiola. Perché nella Roma sta trapiantando l’idea barcelonista. «Adesso viene il bello, cioè inizia il vero campionato che diventerà importante e ci di dirà cosa faremo l’anno prossimo. È uno stimolo grandissimo per a squadra e i tifosi. Queste partite sono diverse, rafforzano la mentalità. Vincere contro la capolista potrebbe essere un’iniezione di fiducia». Il paragone con la partita di Champions non regge per Luis Enrique. «Non so se sia più facile per loro vincere contro il Barça o per noi riuscirci contro questo Milan. Il Barcellona è la squadra più forte del mondo e quindi è dura per ogni formazione batterla. La partita per noi arriva in un ottimo momento. Dopo il derby nessuno pensava che ce la possiamo fare (…)”.
Il Milan si appoggia al possesso palla come la Roma. «Per questo sarà fondamentale sapere chi avrà il pallone di più. Loro sono forti, ma devono avere la palla per fare il loro gioco. Come noi. Non so se ci saranno cinque gol come all’andata. Di una cosa sono certo: tutt’e due siamo interessate a vincere». Con un’aggiunta che vuole proprio sottolineare: «Alla fine i sistemi di gioco sono belli, ma quelli che sono più o meno forti sono i calciatori in campo». Senza togliere nulla al collega Allegri: «Ha vinto lo scudetto l’anno scorso e sta lottando per aggiudicarselo anche in questa stagione. Sa come gestire il gruppo e come giocare. È un allenatore di un livello altissimo». (…)
Il Messaggero – Ugo Trani

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