Il Romanista – Luis ordina: Dimenticare la Juve

Una partita andata male non cambia nulla. Credo sempre in voi. Ripartiamo. Più o meno è questo il senso del discorso che Luis Enrique ha fatto ieri alla squadra, prima della ripresa degli allenamenti. Non una sfuriata, né tantomeno una predica o accuse di scarso impegno rivolte ai giocatori, che peraltro erano ancora molto giù di morale dopo i tre gol subiti a Torino. Un colpo duro per una squadra che sicuramente non è stata all’altezza delle ultime prestazioni ma che però non si aspettava di essere ancora così indietro come ha dimostrato il campo rispetto alla prima della classe. Che poi il morale sia basso ci sta, nessuno, tantomeno Luis Enrique, si aspettava di trovare facce allegre e sorridenti alla ripresa del lavoro. E così il suo discorso è stato soprattutto di incoraggiamento. L’allenatore, pur non gradendo il fatto che molti giocatori abbiano fatto tardi due sere fa a cena, ha fatto alla squadra un discorso di gioco, dicendo ai ragazzi di aver apprezzato la volontà di proporre sempre il proprio gioco, fino alla fine, nonostante le cose stessero andando molto male.

La fiducia nel gruppo è intatta e il discorso, breve ma molto chiaro, è stato apprezzato dai giocatori. Poi, ovviamente, il tecnico ha fatto i suoi rilievi su ciò che non ha funzionato a Torino, ma si è trattato solo di appunti a livello tecnico e tattico, non certo sull’atteggiamento o sulla volontà dimostrata da parte dei calciatori. Un discorso ben diverso, per intenderci, da quello che invece l’allenatore aveva fatto alla squadra dopo la partita di Catania. In quell’ora di gioco, infatti, i suoi non gli erano affatto piaciuti e non ne aveva fatto mistero alla ripresa degli allenamenti. La sua abitudine è quella di non parlare mai alla squadra a caldo, appena terminata la partita, anche perché in quei momenti l’adrenalina è ancora alta tra i calciatori. A caldo Luis Enrique si confronta solo con i dirigenti, lascia scaricare la tensione, magari anche concedendo un giorno di riposo, come ha fatto in questo caso proprio perché fin dall’immediato post-partita della gara contro la Juventus aveva percepito come tutti i giocatori avessero accusato duramente il colpo.

Certo, non saranno bastate le parole del tecnico per risollevare il morale immediatamente, anche perché tutti in casa Roma tenevano molto alla Coppa Italia, cioè a quella che era l’ultima possibilità rimasta di concludere la stagione con un trofeo in bacheca dopo l’eliminazione dall’Europa League. L’appuntamento con eventuali trofei è rimandato, ma anche questo non può essere considerato un dramma. La Roma sta costruendo la squadra dei prossimi anni, quella che un giorno potrà puntare decisamente a vincere qualcosa d’importante. Il tecnico la sta costruendo giorno dopo giorno, partita dopo partita ed è fatale che anche qualche sconfitta faccia parte di un naturale percorso di crescita. Proprio per questo una partita andata male non può cambiare nulla. Come ha detto Luis Enrique ieri a tutta la squadra.

Il Romanista – Bartolo De Vecchi

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