Lombardo, la valigetta segreta e le accuse al sistema Paratici

La Repubblica (S. Martinenghi) – Una busta chiusa, consegnata di persona da Cesare Gabasio al 4° piano di via Rosellini 4 a Milano: la sede della Lega Calcio. Luogo insolito per dare al consigliere neo eletto Stefano Campoccia la side letter che celava il patto occulto con l’Udinese di cui lui è il vicepresidente.

Ma il 19 luglio 2018 il legale della Juventus aveva fretta di consegnargli l’impegno di riacquisto. Ne chiedono conto i pm che hanno messo sotto scacco la Juve a Maurizio Lombardo, l’ex segretario generale che si occupava dei contratti, prima di essere fatto fuori dopo 9 anni “in 5 minuti”.

E si trasforma nel teste chiave: spiega che alcune società hanno fatto “da banca” per permettere alla Juventus  di fare le plusvalenze. Ed era proprio lui a custodire le side letter “in una valigetta, sempre con me, anche a casa“, perché poteva capitare “anche di notte” di essere chiamato da Paratici.

Fa importanti ammissioni ai pm che gli chiedono di Cerri, Mandragora, Orsolini, Demiral, Traorè, Mulè, Audero, Peeters. Con l’Atalanta snocciola precisi i debiti: «14,5 milioni: 4 per Mattiello, 4 per Muratore, 3,5 per Caldara, 3 per Romero». I calciatori sapevano degli accordi? “Sì, le scritture erano rassicurazioni”

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