Lo stadio perde i primi pezzi

Il Tempo (F.M.Magliaro) – Lo Stadio della Roma continua a tener banco in Campidoglio. Né potrebbe essere altrimenti visto che è fra le cause primarie della fine politica del riottoso assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, torna a parlare del progetto con un messaggio nella rubrica “La Sindaca informa” sul sito internet istituzionale del Campidoglio: «In questi giorni ci siamo molto concentrati sulla revisione finale del progetto per la realizzazione dello stadio della A.S. Roma a Tor di Valle. Sulla base di un percorso di confronto avviato nelle ultime settimane per verificare gli atti necessari alla conclusione della procedura entro il 3 marzo, abbiamo attivato dei tavoli tecnici con i proponenti. Obiettivo: lavorare con determinazione alla fattibilità del progetto nel rispetto delle regole». Il gioco è sempre lo stesso e va avanti, con questi toni, sin dall’elezione della Raggi a Palazzo Senatorio: dire sì e aggiungere il sibillino «nel rispetto delle regole», un passaggio che farebbe intendere quasi che fino ad oggi le regole non siano state seguite. Nel fine settimana, secondo quanto trapela, si sono svolte, il più lontano possibile dai riflettori mediatici tutti presi dall’affaire Berdini-Raggi, una serie di riunioni tecniche del tavolo che starebbe lavorando alla stesura di una bozza di accordo per la riduzione delle cubature. Alcune voci rilanciano l’idea che si possa arrivare a sacrificare il Ponte carrabile sul Tevere di Parco de’ Medici con l’annesso svincolo sulla Roma-Fiumicino ma il valore in termini di cubature di questa soppressione al netto del problema sostenibilità economica e giuridica – sarebbe pari a quasi il 35%. Al contrario, la possibilità di tagliare la metropolitana appare come la più vicina alla realtà.

In sostanza, il “pesodella metro in termini di cubature sarebbe pari al 17% e il restante 3% mancante al raggiungimento della quota attualmente in discussione potrebbe essere trovato rifilando un po’ qualche altro dettaglio. Anche in termini di costi, la metro vale 50 milioni che potrebbero essere coperti dirottando i 25 milioni del contributo costo di costruzione (il parco fluviale, in pratica) cui sommare altri risparmi derivanti dai non più necessari espropri e da un riconteggio parziale (già fatto in sede di parere del Dipartimento Lavori pubblici) dei costi di alcune opere pubbliche. Sulla stessa lunghezza delle parole del Sindaco, anche Luigi Di Maio, ospite di Lucia Annunciata a “In Mezz’ora“. «Noi in campagna elettorale abbiamo detto che lo stadio andava fatto. Lo stadio della Roma in questo momento è un nostro obiettivo. Ci sono delle trattative in corso in questi giorni tra il Comune e la società per riuscire a preservare alcuni valori fondamentali del nostro modo di amministrare: ambiente, mancanza di cementificazione, consumo di suolo e comunque valori che portiamo nel nostro programma. L’obiettivo è affrontare il tema stadio con un assessorato in piedi: qualunque sia la decisione, so che il Movimento 5 stelle andrà avanti sul tema dello stadio, che è uno degli impegni che ha preso. Il nostro obiettivo è risolvere presto questa questione». Piccola dimenticanza del vicepresidente della Camera che scorda come la posizione dei 5Stelle in campagna elettorale era per il “no” (con esposti presentati in Procura) e il «ritireremo la delibera di pubblico interesse» (Virginia Raggi a Radio Radio, 4 marzo 2016). Tempi stretti: il 3 marzo occorre rientrare in Conferenza di Servizi con qualcosa di scritto, concreto e, soprattutto, condiviso sia politicamente dentro i 5Stelle sia con i proponenti.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti