Il Messaggero (F. Magliaro) – Il Comune di Roma vince anche al Consiglio di Stato. I giudici di Palazzo Spada hanno, infatti, respinto l’istanza di appello presentata da due residenti nell’area di Pietralata contro l’ordinanza di sgombero dei terreni emanata dal Campidoglio. Terreni sui quali dovrebbe essere realizzato il nuovo stadio della Roma.
Il caso era montato nelle prime settimane del nuovo anno. Il Comune, dopo aver approvato la delibera di pubblico interesse alla costruzione dello stadio della Roma, aveva dato il via libera affinché i tecnici incaricati dalla società giallorossa di effettuare i sondaggi geologici e gli scavi archeologici potessero entrare nelle aree. Contro questi provvedimenti, i due residenti avevano presentato al tribunale civile la richiesta di tutelare il loro possesso delle aree e quindi non far accedere la Roma e i suoi addetti.
I giudici del tribunale civile avevano accolto in via cautelare questa richiesta e il Comune, per uscire dall’impasse, aveva dovuto emanare le ordinanze di recupero forzoso delle aree. Ora, con il definitivo rigetto collegiale della richiesta di sospendere l’efficacia dell’ordinanza di sgombero si chiude questa fase dell’intricata vicenda giudiziaria la cui conclusione finale dovrebbe arrivare il 12 settembre e il 20 settembre quando il tribunale civile discuterà nel merito la questione della tutela del possesso delle aree da parte dei due residenti il cui accoglimento cautelare aveva originato a cascata le ordinanze di sgombero, i ricorsi al Tar e poi al Consiglio di Stato.
Soddisfazione dal Comune viene espressa dall’assessore all’urbanistica, Maurizio Veloccia: “Il risultato di oggi rafforza il nostro lavoro e dà ragione a Roma Capitale circa i provvedimenti adottati. Bene così, andiamo avanti con la A.S. Roma per la consegna del progetto definitivo dello Stadio”