Come di consueto, alla vigilia della sfida  tra la Roma e l’Atalanta, José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa. Tante le tematiche toccate dallo Special One, oltre ad analizzare la partita, un vero e proprio scontro per la zona Champions League. Queste le sue parole:

Recupera qualcuno? Commento su Huijsen?
“Giocatori recuperati nessuno. Si può dire che Mancini è disponibile per giocare, penso di si. Non è recuperato però. Tutti gli altri, già sappiamo, sono a lungo fuori. Si è infortunato anche Renato. Nessun altro recupera. La partita ovviamente è di alto livello. Avversario di alto livello con grande squadra e tanti giocatori bravi. Partita difficile come tutte le partite che abbiamo avuto, dove il livello dell’opponente non si abbassa mai. Huijsen sappiamo tutti cosa è, un 18 enne con 10’ in Serie A, ma uno dei migliori prospetti europei. Nel futuro sarà un grandissimo calciatore. Nella nostra situazione, che è una situazione difficile a tutti i livelli per giocatori fuori e per il FFP, che è una limitazione”.

L’Atalanta è un avversario molto duro?
“Ha tutto. Qualità, esperienza, opzioni, ha tanti anni con lo stesso allenatore, con la stessa filosofia, lo stesso modo di giocare, è molto empatico. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che capisce l’allenatore a occhi chiusi, che ha interpreti ideali per giocare nel loro modo di giocare. Due anni fa abbiamo vinto, l’anno scorso abbiamo perso giocando una delle più belle partite in casa. Sarà sempre complicato, però noi siamo questi, siamo tosti, non siamo facili per nessun avversario, troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà, loro sanno che non sarà facile”.

Vorrei chiedere una valutazione di questi due anni e mezzo insieme a Tiago Pinto. Il prossimo direttore sportivo va preso anche in base alle caratteristiche del tecnico della Roma?
“Per un allenatore, fare le considerazioni su un direttore non è per me. Sono rispettoso delle gerarchie, io sono qui, più in alto il direttore e più in alto la proprietà. Ho esperienza, ma non posso commentare il lavoro di un superiore, non sono capace di farlo. Sono capace di dire che mi auguro per il direttore il meglio, e lui lo sa perché siamo amici, è stata una decisione sua che deve essere rispettata, io sarò sempre a tifare perché tutto gli vada bene. Valutare non è corretto, è lui che deve valutare me, non io lui. In futuro è la stessa situazione, non è l’allenatore che farà commenti. Se viene fatta questa domanda internamente e c’è fiducia nella mia interpretazione, siamo in famiglia e tutti parlano, però mi rifiuto totalmente di entrare in un campo che non è il mio. Io rimango in basso e non esco”.

Ti sei fatto delle domande sul fatto che il rinnovo non è ancora arrivato? Io ho tre opzioni: i Friedkin sono diventati amanti di calcio e amano un altro tipo di gioco, per la mancanza di risultati e per i consigli di qualcuno. Di queste tre, quali sono vere?
“La tua interpretazione è tua, sei un giornalista e non voglio entrare in questo campo. Non voglio. Certo che mi sono fatto qualche domanda, ma non ho nessuna risposta al 100%”.

Quando sarà a disposizione Huijsen? In questa considerazione sul ragazzo c’è un pensiero sul futuro? C’è qualche aggiornamento su Smalling?
“Non c’è aggiornamento su Smalling. Non spero di vederlo neanche allenarsi con me nel mese di gennaio. Se succede che si allena a gennaio sarà una sorpresa positiva. Penso a Mancini che gioca oggi, non gioca domani, si fa male, è un tipo di calciatore che mi occupa i pensieri, Paredes può giocare domani? Non lo so, ha preso una botta incredibile con la Cremonese, avevamo temuto una frattura, non ce l’ha. Questi sono i giocatori che ci occupano i pensieri, non Tammy e Smalling. Huijsen dal punto di vista legale è disponibile per giocare, ma è un ragazzo che è arrivato ieri sera in hotel, che si è allenato oggi un’oretta, che ha fatto una riunione introduttiva per cercare di entrare nelle nostre dinamiche, nella nostra filosofia. Se mi chiedi se è preparato per giocare, se deve giocare gioca. Ha grande fiducia in se stesso, non ha esperienza di Serie A ma ha una fiducia tipica dei giocatori che ha potenziale. Sarà praticamente un debutto in Serie A, 10 minuti contro il Milan sono stati poca cosa. Difensori centrali per domani abbiamo Llorente, Mancini e Huijsen. Quello che possiamo avere da Bryan, da Celik sono tutti adattamenti”.

Al di là della difesa, c’è emergenza anche a centrocampo. Pellegrini in che condizioni è? I tre centrocampisti sono in grado di giocare queste tre partite così intense?
“Angelo (Mangiante, ndr) sa che ho un grande rapporto con il tennis. Ho parlato con uno dei più grandi della storia, uno di quei tre, e mi diceva che sono poche le partite durante la stagione in cui gioca al 100% senza un piccolo dolore, senza una piccola cosa. Sono pochissime le partite che giocava. E parliamo di uno dei più grandi. Ieri parlavo con un altro, che non è uno dei più grandi ma è un bravo giocatore di tennis, che mi diceva che la stanchezza è solo mentale, non è fisica. Ma è anche fisica, è dura. Se dici a un centrocampista che deve giocare 90′ contro l’Atalanta, 90′ o 120′ contro la Lazio, 90′ contro il Milan… per fortuna dopo il Milan c’è una settimana vuota in cui possiamo recuperare, ma sappiamo che è un accumulo molto difficile. Davanti in questo momento Lukaku, Belotti, Azmoun, Dybala, El Shaarawy, abbamo possibilità. A centrocampo e in difesa siamo in difficoltà, la Coppa d’Africa ci ha complicato la vita, questo infortunio interminabile di Smalling dal punto di vista personale rovina la stagione, il fatto che Renato non è mai stato disponibile è una situazione difficile. Le situazioni di Pellegrini e Dybala sono diverse perché sappiamo che tornano dopo 2-3 settimane, ma Lookman va in Coppa d’Africa e loro hanno alternative, per noi è una situazione diversa. Lavoriamo partita per partita, con uno stadio che spinge, che è sempre lì. Andiamo con tutto, è una partita dura per noi, una settimana dura per noi, ma non sarà facile per l’Atalanta, la Lazio e il Milan. Non siamo facili per nessuno”.