Lippi: “La crisi della Roma è psicologica. Totti? A 38 anni la classe è ancora cristallina, ma bisogna impegnarlo diversamente”

Marcello-Lippi

Marcello Lippi ha parlato del suo futuro calcistico nel salotto di Pierluigi Pardo a TikiTaka. Sui rumor che lo volevano al Milan ha glissato: “Dopo tre anni ho deciso di tornare perché ero troppo lontano. Non allenerò mai più una squadra di club. C’è solo una cosa che vorrei fare: un Europeo per nazioni, quindi se tra qualche mese arrivasse una Nazionale sarei contento, altrimenti va bene anche così“.

Sul Milan poi, però, qualche dichiarazione la rilascia: “È una squadra diretta da persone che l’hanno portata sul tetto del mondo al pari di club come il Real Madrid. Non posso essere io a dire se è il momento di cambiare allenatore o se andare avanti così: loro sapranno come comportarsi“.

La crisi della Roma è profonda e di riflesso anche le prestazioni di Francesco Totti ne risentono: “A 38 anni la classe è ancora cristallina, ma bisogna programmare diversamente. Io però non credo che il calo della Roma sia fisico, piuttosto psicologico. Poi sicuramente l’impegno delle coppe, che non c’era l’anno scorso, incide“.

Conte e la Nazionale?
Antonio è arrivato in azzurro molto presto, spesso ci si arriva dopo una lunga carriera nei club. Non è semplice: è passato dal riportare la Juventus al vertice grazie al lavoro quotidiano al vedere la squadra ogni volta ogni 3 o 4 mesi. A 50 anni e con un carriera alle spalle questo sbalzo lo gestisci meglio“.

Infine sul suo futuro da dirigente: “Quest’anno avevo cominciato a fare quello, in Cina. In futuro mi potrebbe piacere, perché no? Anche in Italia“.

La Federcalcio?
È un’eventualità che mi renderebbe orgoglioso: ho dedicato la vita al calcio e se mai pensassero a me per un posto del genere non potrei che essere felice“.

 

SportMediaset

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