L’Inter risveglia il Ninja autentico

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Corriere dello Sport (R.Maida) – C’è l’Inter, giusto? Allora tocca a Radja Nainggolan. Dopo un periodo buio, pieno di cose sbagliate e di congetture ingenerose, Nainggolan ha l’occasione di uscire da una fase un po’ melanconica della sua carriera. Aspettando il rinnovo del contratto che chiuderà definitivamente una questione sospesa.

FAMILIARITA’ – Stasera vivrà un piccolo derby d’Indonesia, considerando che il presidente dell’Inter è ancora Erick Thohir. Proprio Thohir aveva cercato di portarlo a Milano, per l’importanza tecnica ma anche promozionale dell’investimento nel suo Paese, ma si è sentito rispondere le solite frasi che Nainggolan ha ripetuto a tutti gli ammiratori, da Antonio Conte in giù: «Ho deciso di rimanere alla Roma, a prescindere dalla qualificazione alla Champions League, e non cambierò idea».

CARNEFICE – L’Inter è una squadra che a Nainggolan ispira ottimi ricordi: è stato suo, per esempio, il gol che a marzo ha consentito alla Roma di non perdere lo scontro diretto per il terzo posto, che si stava mettendo male dopo il vantaggio di Perisic. Ma c’è di più: all’Inter, Nainggolan ha segnato altri due gol. Uno a San Siro con la maglia della Roma e uno al Sant’Elia con la maglia del Cagliari. A nessun’altra squadra ha fatto più danni (solo ad Atalanta e Bologna ha segnato lo stesso numero di reti) e stasera proverà a incrementare il bottino.

MIGLIORAMENTI – E’ stato lo stesso Radja, detto il Ninja non per caso, a raccontare le sue difficoltà di questo inizio di stagione: «E’ stata un’estate particolare per me perché ho giocato gli Europei, sono arrivato abbastanza bene al playoff di Champions League contro il Porto ma poi ho avuto un calo di rendimento». E anche qualche acciacco che ne ha compromesso le prestazioni. Se Spalletti avesse potuto, lo avrebbe lasciato riposare non solo contro Crotone e Astra, ma anche in partite più impegnative. Il problema è che la Roma, tra infortuni ed errori, si è ritrovata con una rosa ristretta, specialmente a centrocampo. «Ma ora sto tornando in forma – avverte Nainggolan e sono contento di questo, visto che la partita con l’Inter è diventata molto importante per il nostro cammino. Se riusciamo a scavalcarli in classifica, diamo un bel segnale. Come si vince? Non prendendo gol». E questa può essere anche un’indicazione sul tipo di partita che sta preparando Spalletti.

PRECEDENTE – Anche lo scorso autunno, con Garcia, non fu brillante per Nainggolan che faticava a trovare il passo migliore. Allenandosi con maggiore cura e pazienza, sottoponendosi a lunghe sedute di fisioterapia, è riuscito a garantire a Spalletti un girone di ritorno da record: mai aveva segnato 6 gol in un solo campionato e in questo caso li ha fatti tutti dalla ventesima giornata in poi.

LA POSIZIONE – Merito delle caratteristiche naturali, certo, ma anche dell’avanzamento in campo. Da mediano, Nainggolan si è trasformato in un trequartista d’assalto, capace di valorizzare la rapidità e la potenza degli inserimenti nell’area di rigore avversaria.

SERENITA’ – «Chi si vanta di avere avuto offerte deve dimostrarlo sul campo» ha urlato Spalletti nelle scorse settimane, riferendosi a Manolas e anche a Nainggolan. Punto nell’orgoglio, e riconoscendo le proprie difficoltà, Radja si sta rimettendo in sesto per rassicurare il suo allenatore e non deludere i tifosi. Al resto penserà il manager che verrà ricevuto presto («senza fretta» dicono a Trigoria) dai dirigenti per la firma sul nuovo contratto.

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