Leicester-Roma 1-1, le pagelle: Smalling guardia reale, Pellegrini supernova. Abraham nemo propheta in patria, Zaniolo turista

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Terra d’Albione nuovamente avversa. Non come le altre visite, terminate con pesanti imbarcate da portare sul groppone, ma oggi consta di amarezza e rammarico. Il primo round della semifinale di Conference League finisce in pareggio: 1-1, un gol per tempo. Tutto si giocherà all’Olimpico, pronto a strabordare nuovamente d’amore per spingere la squadra di Mourinho ancora oltre l’ostacolo. Pellegrini appare al 15’ in una partita in cui la Roma è stata presente per pochissimo. Il Leicester riprende coraggio con il passare dei minuti. E soprattutto riprende il comando del gioco, arrivando al 67’ al pareggio di Lookman.

Un pareggio che a conti fatti lascia ben sperare la Roma. Sono Smalling e soprattutto Rui Patricio a tenere in vita le speranze. Sarà forse l’aria di casa, ma Chris è il migliore. Non cade mai nonostante il grande ritmo. Il lusitano – che fino all’anno scorso respirava questo calcio – è efficace più che estetico. La parata a quindici dalla fine vale le speranze.

Se Smalling ha beneficiato del ritorno in Inghilterra, non è stato lo steso per l’altro inglese giallorosso. Abraham stecca. Non ha grandi palloni da giocare – come troppo spesso capita – ma rischia in un paio di situazioni di portare al gol le Foxes. Con Zaniolo ha detto che si trova meglio. Quando però il 22 è uscito confuso ha creato di più. Un paradosso a ben vedere.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Non si cura dell’estetica, anzi, per allontanare i tiri. È efficace nel primo tempo, alla lunga però è costretto a far passare gli inglesi, respinti sulla palla persa da Cristante al 75’.

Mancini 5,5 – Inizia, continua e (quasi) finisce lasciando immacolato il centro-destra. Resiste il più possibile nella ripresa, ma sul pari è scoordinato quando cerca di intercettare il cross per Lookman, che mette dentro.

Smalling 7 – Avvio di gara scivoloso in cui regala un immediato pericolo. Sarà praticamente l’ultimo. Si rialza immediatamente, imperando in difesa. Corazza nel secondo tempo, il gol arriva senza che possa fare più di tanto.

Ibanez 6,5 – Collega bene la spina della concentrazione e la connessione resiste più o meno per tutta la partita. Il calo di rete arriva nell’uscita sporcata del pari. Più quello che ha evitato che fatto arrivare.

Karsdorp 5 – Spreca due-tre occasioni sbagliando la misura del passaggio, corto come lungo. Fofana passa spesso e ne impara i movimenti col tempo. Rischia e ha ragione nel recupero di primo tempo con il doppio dribbling all’indietro. Sullo scatto di Barnes, sulla sua fascia, si accascia come fosse impossibile da recuperare. Bastava rincorrerlo.

Cristante 6 – Perde Castagne sul terzo corner. Suona il campanello d’allarme e – anche grazie all’uscita dell’ex compagno di squadra – torna a contenere senza soffrire granché gli sforzi offensivi inglesi.

Mkhitaryan 6 – Non ha la mente sgombera. La situazione di Raiola, suo procuratore, potrebbe avergli distolto l’attenzione. L’idea giusta non manca: mette a disposizione la mente calcistica superiore, non in simbiosi con i piedi che lo portano in errori, spesso inattesi per uno come lui. (Dal 55’ Veretout 5,5 – Fa muovere Maddison sul pareggio. Non sa dove posizionarsi, prova a chiudere il cross ma è lento).

Pellegrini 6,5 – Nelle intenzioni di Mourinho infoltisce il centrocampo. La presenza in copertura è molle. Uomo delle semifinali di andata contro le inglesi, dopo il gol allo United la scorsa stagione, va a segno nuovamente al quarto d’ora. Ad Old Trafford su rigore, vano, al King Power appare veramente una sola volta per battere Schmeichel sotto le gambe e mettere il timbro sul primo atto. (Dall’85’ Felix 6 – Marca ad uomo ma non spinge).

Zalewski 6,5 – Baronetto giallorosso, nonostante la ridotta struttura fisica detta legge sulla fascia in tutte e due le fasi. Dipinge nuovamente un gol in Conference. Il copione è lo stesso: percussione ed imbucata geniale, come le giocate con cui non fa capire nulla ai marcatori. Rovina il quadro gettandoci sopra la palla persa in uscita – da puntualizzare che è dopo l’ennesimo recupero –  che sbilancia la squadra, aprendola al pareggio. Non è però da bocciare, tutt’altro.

Zaniolo 5 – Lontano dall’Olimpico soffre. Indovina solamente l’apertura per Zalewski che conduce al gol di Pellegrini. Un solo spunto che non riempie il vuoto di una partita ingolfata, sporcata da poche idee attuate male. Prezioso il lavoro difensivo, ma i suoi compiti sono altri. (Dal 69’ Oliveira 6,5 – Si cala meglio di Veretout ed impensierisce per la prima volta nella partita Schmeichel).

Abraham 5,5 – Si accende all’inizio, come capitato nelle ultime gare, e poi si nasconde. Due palle perdute maldestramente aizzano le offensive dei connazionali. Che bello però quell’assist simil Napoli per Oliveira.

Mourinho 6 – Un lampo nel caos aiuta i sogni di raggiungere Tirana. Il Leicester non ha tanta qualità, ma brilla per il ritmo, tallone d’Achille giallorosso. Il biglietto per la finale sarà in palio all’Olimpico, popolato da 70.000 romanisti.

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