L’eclissi di Riccardi: adesso però via al piano di rilancio

Il Corriere Dello Sport (F.M.Splendore)Alessio Riccardi ha giocato 9 spezzoni di partita con la maglia del Pescara nella scorsa stagione: 148 minuti nel campionato di Serie B e 63 in Coppa Italia. E adesso, con Nzonzi, Fazio e Santon è nel gruppetto che non è riuscito a partire da Trigoria per tentare altre strade. Un peso? Un esubero? Non è esattamente così e sarebbe illogico anche per la Roma leggerla in questo modo.

Certo, veniva da tutt’altra prospettiva prima di smarrirsi, nel 2019 Eusebio Di Francesco gli dava l’esordio in Coppa Italia, 8 minuti al posto di Lorenzo Pellegrini. Da lì a poco l’ascesa del talento più fulgido del settore giovanile giallorosso viveva il passaggio cruciale del contratto: un bel contratto firmato a cifre importanti, ragionato tra la società e il manager del giocatore Michelangelo Minieri. Da lì l’ascesa ha avuto una frenata che Pescara ha trasformato in discesa. Ora ci sono un presente e un futuro da gestire. Da una parte Riccardi dovrà ragionare su cosa non è riuscito a mettere in campo nella chance che non si è giocato a Pescara, dall’altra i famosi cinquecentomila euro di ingaggio non possono essere considerati una colpa del giocatore, ma un riconoscimento del valore.

Lui si è giocato male delle chance, ma è vero anche che dentro la Roma c’è stato un tratto di strada compiuto con Monchi, De Sanctis, Di Francesco e poi Ranieri, in cui Alessio era al centro di un progetto in evoluzione. E un altro tratto, con Petrachi e Fonseca, in cui il processo di valorizzazione si è fermato. Forse questo cambio di rotta ha tolto certezze a un ragazzo di diciannove (ora venti) anni. Alla fine di questa sessione di mercato estiva sembrava che ci fosse la possibilità di Teramo, ma dovendo rinunciare a una bella parte di ingaggio. Lui non se l’è sentita, la Roma sperava che andasse. Il suo contratto scadrà nel 2023, Tiago Pinto parlerà con il giocatore, non ci sarà nessun reintegro in squadra in questa prima fase, ma è molto probabile che possa ripassare per la Primavera per un programma di lavoro che punti a rimetterlo in forma.

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