Il Tempo (T. Carmellini)“Meglio due feriti che un morto”. Il saggio porta la firma di Roberto Pruzzo uno che di derby ne ha giocati, vinti e persi parecchi: una verità assoluta alla quale si sono subito accodati di e tecnici di Roma e Lazio tra scaramucce prima e effusioni dopo. Così, il derby numero 159 di campionato della Capitale, finisce a tarallucci e vino, o meglio a baci e abbracci tra Sarri e Mourinho. Alla fine un pareggio va bene a tutti e non fa danni in una stagione che è chiaramente al di sotto delle aspettative per entrambe le squadre della Capitale.

Sarà mica perché la Lazio ha dato via senza sostituirlo tale Milinkovic, oppure perché la Roma non è riuscita a capire che Smalling era tutt’altro che recuperato e invece di correre ai ripari come si deve si è accontenta di NDicka!? Così all’Olimpico ha vinto la paura, perché era molto più importante non perderlo questo derby d’autunno: e alla fine è andata proprio in questo modo al termine di una partita che si è accesa solo a tratti e nella quale la tensione l’ha fatta da padrona. Un tempo per parte con Massa che annulla un gol a Cristante (migliore dei suoi) e Luis Alberto che centra un palo dopo i primi diciotto minuti tutti di marca giallorossa.

Inoltre col passare dei minuti le fatiche di coppa si sono fatte sentire sulle gambe dei giocatori: soprattutto su quelle dei romanisti che hanno avuto due giorni in meno per recuperare. Ora, dopo questo turno di campionato, si va in pausa per gli impegni delle nazionali, Roma e Lazio perderanno molti pezzi pregiati e avranno però modo di tirare il fiato prima dell’ultimo strappo dell’anno. Alla ripresa Sarri andrà a Salerno per sfidare Pippo Inzaghi &Co. La Roma all’Olimpico aspetterà l’Udinese. Ma prima un po’ di meritato riposo.