Corriere dello Sport – Gol e cucchiai. Che spettacolo

Tutti in piedi per Tachtsidis. Era solo un’esibizione, per di più contro un avversario comodo, ma le meraviglie che ha creato al debutto con la Roma questo ragazzino greco voluto da Zeman ispirano ammirazione e ottimismo. Se la proprietà americana cercava uno spot per promuovere il marchio negli Stati Uniti, è stata accontentata da diciotto minuti di talento e personalità del giocatore più misterioso. E il tentativo di coinvolgere il pubblico attraverso la qualità del soccer, al primo test del tour contro lo Zaglebie, è decisamente riuscito. Poco prima dell’intervallo, sul 4-0 di una Roma spesso spettacolare, dietro alla porta di Stekelenburg si è levato un coro spontaneo «Roma, Roma»con l’accento dell’Illinois. (…)

ASSIST E CUCCHIAIO La festa romanista è partita subito. Era da poco finito l’inno statunitense, tra gli applausi del Wrigley Field di Chicago accompagnati dallo stupore dei tifosi per la scelta di Zeman di escludere Totti (e Burdisso) dalla formazione iniziale: Tachtsidis, schierato nella posizione di regista, ha ricevuto palla e ha lanciato Pjanic di esterno sinistro. Pjanic ha provato una verticalizzazione provocando un rimbalzo che ha offerto una seconda possibilità all’ultimo arrivato: passaggio filtrante di prima intenzione per Bojan che ha tagliato verso la porta, saltato la difesa dello Zaglebie e appoggiato in mezzo a Osvaldo, che ha segnato a porta vuota il primo gol della tournée. Non contento, Tachtsidis ha sradicato il pallone a un avversario a centrocampo, ha guadagnato metri sul campo di baseball adattato al calcio e ha scavato nell’erba appena rizollata un pallonetto che ha sovrastato il portiere Koziol. Bellissimo, proprio un capolavoro in stile Totti. Ma con il sinistro.

DIFFICOLTA’ Naturalmente nella sua partita sono entrati anche degli errori banali. E la condizione atletica, soprattutto a 30 gradi (e per fortuna c’era poco sole e abbastanza vento), non poteva essere al top. Ma l’impatto di Tachtsidis sulla Roma è stato davvero elettrizzante. Lo dimostra la quantità di palloni giocati: i compagni di squadra già si fidano di lui, quando l’aria si fa tesa gli lasciano la responsabilità di amministrare il gioco. E questo è un segnale di stima.
L’ALTRO DEB Benissimo Tachtsidis, quindi, ma bene anche Bradley da interno e l’altro esordiente, Leandro Castan. Senso della posizione, contrasto, piede sinistro sono di prima qualità, come già si era visto nella Coppa Libertadores. Mancano ancora – ma è normale – gli automatismi della difesa alta di Zeman, spesso esposta ai contropiede del piccolo Zaglebie. Che alla mezz’ora di gioco era sotto 3-0, grazie al secondo pallonetto della giornata piazzato da Lamela (in progresso) su assist disegnato da Pjanic, ma che ha avuto tre occasioni per segnare (compresi un palo e una traversa nel finale). E’ stato bravo Stekelenburg (…)
SPETTACOLO Ma nel complesso, nononostante le logiche imperfezioni del periodo estivo, è giusto applaudire questa Roma che cresce con la forza dell’impegno e che ha riscoperto pure un potenziale campione: Bojan Krkic, altro protagonista della partita. Oltre a confezionare l’assist dell’1-0, in un tempo pieno di lampi ha colpito un palo di sinistro e infine ha depositato in rete il quarto gol dopo una gimkana fra tre difensori attoniti. Nella ripresa, la velocità delle emozioni è diminuita. Ma Zeman, nella girandola dei cambi, ha mandato messaggi: Totti, che ha centrato un palo interno con un destro al volo, ha cominciato ancora da esterno sinistro, con Bojan spostato centravanti, mentre Heinze è stato testato nel nuovissimo ruolo di terzino destro. Esperimenti di una Roma d’esportazione. Che funziona.
Corriere dello Sport – Roberto Maida

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