L’abbraccio alla Chapecoense. L’Olimpico diventa biancoverde

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Il retroscena è che la Roma avrebbe voluto giocare la partita con la Chapecoense prima dell’inizio del campionato, per dare alla squadra brasiliana e a tutto l’evento la degna cornice che merita. Si è speso in prima persona il d.g. Baldissoni e con lui il club per far sì che la sfida di stasera fosse una notte speciale, con gli spalti pieni, magari il giorno della presentazione della nuova Roma di Di Francesco (che oggi studierà i vari Florenzi, Gonalons e Gerson, oltre a Schick). Ma impegni organizzativi dei brasiliani hanno fatto sì che l’appuntamento fosse rinviato e quindi, stasera, non ci sarà un Olimpico strapieno. Più o meno 10mila spettatori, a meno di impennate improvvise, e chi non potrà essere presente avrà la possibilità di vedere la partita in diretta su Sky. La Roma ci tiene che il messaggio, non solo economico (tutto l’evento è a spese del club giallorosso, che poi aiuterà concretamente la società brasiliana con il ricavato della vendita dei biglietti), arrivi ovunque: rinascere e ripartire, anche se col cuore gonfio di tristezza, si può.

SPERANZA Il messaggio di speranza è quello che è partito quasi un anno fa, subito dopo la tragedia aerea, e che passando per il Camp Nou di Barcellona, è arrivato in Campidoglio, dove ieri è stata presentata la partita nella sala della Protomoteca. In prima fila la sindaca Raggi, il presidente del Coni Malagò, il dg della Roma Baldissoni e il testimonial Aldair. Il presidente e il sindaco della città brasiliana hanno raccontato che sarebbero dovuti essere sull’aereo della tragedia, l’emozione è stata tanta, il momento più intenso quello in cui Alan Ruschel, uno dei sopravvissuti, difensore di 28 anni, ha raccontato l’attimo del ritorno in campo, al Camp Nou, con gli occhi verso il cielo: «Ho ringraziato Dio per avermi concesso di vivere quel momento e poi pregato per i compagni che non ci sono più».

FIANCO A FIANCO – Difficile per lui aggiungere altro. Ci hanno pensato la Raggi e Malagò a parlare, uniti nella sala in cui fu annunciato dalla sindaca il no a Roma 2024. Ma non è tempo di recriminazioni, è tempo solo di dare un aiuto concreto da parte di Roma, della Roma e dello sport italiano: il presidente del Coni ha detto come da quel giorno tanti tifosi in giro del mondo hanno una seconda squadra, la Chapecoense, e spiegato che questa partita aprirà un weekend ad altissima sportività. «Ospitarvi è un onore», ha invece detto la Raggi, invitando tutti all’incontro in programma alle ore 20.45, prima di ricevere una maglia e un pallone con i colori della squadra brasiliana.

LO STADIO – In attesa del rientro di Florenzi dopo 10 mesi – capitano con una fascia speciale al braccio – e dell’esordio del nuovo arrivato Schick in giallorosso, è stato impossibile, infine, per la Raggi non parlare del futuro stadio della Roma, ma mai come in questo caso davvero un argomento a margine: «Sì, sono assolutamente ottimista, creerà posti di lavoro, farà rinascere una parte della città. Speriamo – ha aggiunto – di vederlo sin dal prossimo anno»

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