La specialità di Olsen: strizzare l’occhio alla fortuna

Il calcio di rigore spedito alle stelle da Caputo, sabato sera a Empoli, è stato l’ultimo indizio. Prima c’era stato il gol annullato a Torino a Iago Falque; la rete annullata a Milano a Higuain dopo che aveva clamorosamente toppato l’uscita; il palo colpito da Chisbah del Frosinone; il palo di Benaccer su punizione sempre a Empoli. E, se volete, anche quella parata stramba sul tiro di Baselli, ancora in casa del Torino, con la palla che gli sfuggì di mano prima di finire incredibilmente sopra la traversa. Come riporta Il Messaggero, Robin Olsen non è mai stato, non è e non sarà mai il portiere più bravo del mondo, ma sicuramente a Roma la fortuna non gli ha voltato le spalle. Non si ricordano così tante brutte figure o episodi sul filo del rasoio evitati come quelli che hanno visto protagonista in maglia giallorossa lo svedese. Un pregio, non un difetto. Questo non significa che Olsen non sia bravo, tanto è vero che i gol subiti dalla Roma raramente l’hanno chiamato in causa per sue responsabilità. Significa solo analizzare, capire, cercare di conoscere un po’ meglio e valutare, partita dopo partita, un portiere che solo fino a pochi mesi fa da queste parti era sconosciuto.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti