Corriere dello Sport (D. Palliggiano) – Aveva bisogno di una nuova sfida e linea di giocare in Bretagna gli è piaciuta. Nemanja Matic, insieme al 38enne portiere Steve Mandanda, sarà il giocatore più esperto in una squadra giovane, ma ricca di talento e allenata da un allenatore navigato come Bruno Genesio. Dalla Roma al Rennes, senza dimenticare ciò che ha lasciato e soprattutto chi ha lasciato: “Tutti sanno che ho una grande relazione con José Mourinho, l’ho avuto in tre squadre diverse durante la mia carriera, ma in questo momento avevo bisogno di un’altra sfida”.

Lasciare la Roma non è stato facile per il centrocampista serbo: “Devo essere onesto, sentivo che fosse giunto il momento di cambiare. La Roma è un grande club con un grande allenatore, tutti sono stati carini con me, anche i tifosi, ma sono stato attratto dal progetto del Rennes”. Che giocherà l’Europa League, proprio come la Roma. Sarà da esempio per una squadra che si è rinforzata con due trequartisti di talento come Ludovic Blas (dal Nantes) ed Enzo Le Fée (dal Lorient) e che alla prima di campionato ha rifilato una manita (5-1) al neopromosso Metz.

Alla conferenza stampa di presentazione, in giacca e camicia, Matic era accompagnato dal direttore sportivo Florian Maurice, strafelice di aver portato un giocatore di caratura internazionale a Rennes. Gli ha fatto firmare un biennale, l’ultimo contratto della sua carriera. “Ho 35 anni e mi sento di poterne giocare ancora un paio. Poi mi piacerebbe allenare, ma ce tempo per pensarci, mi sento ancora un giocatore al 100%”. Sarà l’uomo di riferimento di Genesio, visto il suo curriculum vitae: “Mi ha detto che avrò un ruolo importante nella squadra, fatta principalmente di giocatori giovani e di qualità. Con la mia esperienza credo di poterli aiutare a crescere”.

Avrà pochissimo tempo per conoscerli ed entrare subito in sintonia, visto che domenica sera il Rennes gioca a Lens contro la squadra che l’anno scorso è arrivata seconda mettendo paura al Psg. “Non vedo l’ora di allenarmi e giocare. Al Rennes mi sono sentito il benvenuto sin dalla prima telefonata che mi hanno fatto. Il progetto è interessante, ma mi toccherà imparare presto il francese”. Un’ulteriore sfida in un campionato sulla carta senza storia, visto lo strapotere del Psg.