La scalata. Dall’Atalanta alla Roma, scommessa sui giocatori simbolo per sfidare le grandi

Sempre più ampia ma non sempre più competitiva, la classe media del campionato è spesso una terra di nessuno perché di molti, di troppi: quelli che si salvano presto, quelli che presto capiscono che non vinceranno lo scudetto, al massimo la Coppa Italia, quelli che se va di lusso punteranno al predellino della zona Champions ma più realisticamente a un posto in Europa League. In attesa di capire se almeno Napoli e Inter si avvicineranno un po’ alla Juventus, sono le altre aspiranti “quasi grandi” a dover dire se dal 24 agosto vivremo un nuovo campionato di sottrazione, chiuso presto perché forse mai aperto, oppure se ci attende un tempo diverso con distanze ridotte e sorprese possibili. In questa terra di mezzo inseriamo le romane, il Milan, l’Atalanta e il Torino. I giallorossi sono una delle grandi domande del campionato. Hanno scelto un allenatore al debutto in Italia come Fonseca, ma non certo uno sprovveduto. Al portoghese piacerebbe tanto poter avere ancora Dzeko al centro dell’attacco, ma è evidente che il bosniaco se ne andrà: contro il Real Madrid è stato il più bravo ma la Sud dovrà dimenticarlo. Meglio allora confidare sulle certezze, come Zaniolo che qualche mese fa sembrava una sicura cessione e invece nel 4-2-3-1 di Fonseca parte sì, ma nel mezzo del campo e non per altri lidi. Anche i nuovi arrivati sono piuttosto forti: Spinazzola, forse il miglior terzino sinistro italiano di prospettiva, Mancini prodigioso a Bergamo e Veretout che il suo lo fa sempre. L’incognita è il centravanti: Icardi è una speranza, Higuain non vuole venire o non vorrebbe. Lo riporta La Repubblica.

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