La Roma si fa Schick a suon di milioni. È più caro di Batigol

Il Giornale (L.Talotta) – Il trasferimento dei record, con lo sbiadito ricordo di uno scudetto che dalle parti della Roma giallorossa da tanto tempo manca. Ieri sbarco ufficiale nella capitale per Patrik Schick, l’ultimo arrivato alla corte di Di Francesco che si presenta già con un fardello ingombrante: quello di essere l’acquisto, economicamente, più dispendioso nella storia della Roma: 5 milioni di euro per il prestito oneroso, 35 per il riscatto e altri due di bonus. Totale: 42 milioni. Più caro anche di quel Batistuta che, nel 2000, portò tanti gol e il titolo di campione d’Italia: «La Juventus è già pentita per averlo perso, sapevo che sarebbe successo», ha commentato il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Artefice di una plusvalenza senza precedenti, visto che Schick era stato acquistato l’anno scorso a 5 milioni. Ora si spingerà per avere Zapata dal Napoli: i partenopei vogliono 25 milioni, i liguri puntano a chiudere a 18 con una percentuale sulla futura rivendita.

Schick ride, Reina piange e dichiara amore al Napoli. Il portiere spagnolo ha rifiutato la ricca offerta del Psg (tre anni di accordo a 4 milioni a stagione) e, a 34 anni e con un solo anno di contratto i partenopei, ha deciso di rimanere per provare a vincere lo scudetto. Le possibilità che potesse partire erano comunque già poche: perché l’eventuale approdo di Reina al Psg avrebbe liberato Areola, che sarebbe andato alla Real Sociedad che, a sua volta, avrebbe venduto Rulli al Napoli. Un giro di portieri difficile da definire con così poco tempo a disposizione. A fargli cambiare idea i tifosi e la promessa di compagni di squadra e Sarri, che mai come quest’anno ambiscono alla vittoria del titolo.

Lancette che avanzano inesorabili anche per l’Inter, chiamato a chiudere due colpi in tre giorni: ieri incontro in sede con gli intermediari di Mustafi e Sissoko. Due operazioni al momento in stand-by, perché l’Inter non può affrontare al momento prestiti onerosi; numericamente arrivare a un difensore è l’esigenza primaria, motivo per il quale è stata bloccata la cessione di Ranocchia e si spinge per Mangala del Manchester City. La vendita di Jovetic ha portato nelle casse nerazzurre 11 milioni, che potrebbero essere utilizzati per concludere almeno una di queste operazioni.

In casa Milan le lancette avanzano inesorabili per la questione cessioni: perché definito nell’incontro di ieri a Casa Milan il rinnovo di contratto di Suso (3 milioni a stagione, bonus compresi, fino al 2022), restano poco più di tre giorni per decidere il futuro di Gustavo Gomez al Fenerbahce (ieri brusca frenata tra le parti), Paletta (sempre vicino alla Lazio, che però lavora anche sul nazionale under 21 polacco Jach), Sosa (Trabzonspor alla finestra) e soprattutto Niang: scaricato da Montella («Contento di avere qui chi è entusiasta, non stressato»), società (Raiola dixit: «Prima il Milan non voleva cederlo, ora valuta la cessione») e in ultima istanza dai tifosiIn un Milan rinnovato non c’è spazio per chi è stressato, Niang vattene»), oggi ci sarà un incontro a Torino tra la dirigenza granata e Mino Raiola: si lavora per limare la distanza tra la richiesta del Milan (18 milioni) e l’offerta piemontese (12). Lancette che girano e possibilità che aumentano per la permanenza a Torino di Belotti: il presidente Cairo vuole tutti e 100 i milioni di clausola rescissoria e ha detto no anche all’abboccamento del Monaco, arrivato a quota 70 più una contropartita (Ronny Lopes). La Juventus oggi cercherà di chiudere con lo Schalke 04 per Howedes, rimasto in panchina domenica contro l’Hannover (prestito con diritto di riscatto e non obbligo a 9 milioni di euro).

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