Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Mourinho ha rimesso in piedi la Roma. Contro il Napoli la squadra giallorossa è ripartita dopo la pesantissima sconfitta in Norvegia e ha allontanato la crisi, che avrebbe potuto aprirsi dopo la terza sconfitta consecutiva. Il revisionismo tattico del portoghese ha funzionato: difesa più bassa, ripartenze in verticale. Ora mancano solo i gol, con gli attaccanti che sono un po’ in ritardo.
La Roma ha dimostrato di aver ritrovato una solidità difensiva, contro il Napoli che andava in gol da 33 partite consecutive. La Roma è stata dentro la gara, come contro la Juventus, quando avrebbe meritato il pareggio. Mourinho ha avuto le conferme che voleva dal suo gruppo di titolari. Alcuni, come Cristante e Mancini, sono cresciuti tantissimo. Ci sono giocatori invece che non considera all’altezza, ha convinto la società a intervenire sul mercato e a gennaio non mancheranno le cessioni.
Il giorno a dopo a Trigoria resta il rammarico per il pareggio, lo Special One non può essere soddisfatto per una partita che aveva sperato di vincere nel finale. Ma la Roma ha reagito bene dopo un tonfo clamoroso e inaspettato. Non era facile ripartire subito, per di più contro un avversario che aveva vinto sempre.
Contro il Napoli si è vista la vera filosofia di Mourinho: difesa bassa e formazione compatta, pronta a ripartire con verticalizzazioni veloci. Mancini e Ibanez hanno annullato Osimhen schierandosi qualche dietro rispetto al solito. Rispetto al passato la Roma ha tenuto un baricentro molto basso, tra i 48 e i 50 metri.
Soprattutto nel primo quarto d’ora del secondo tempo la squadra di Spalletti ha preso il sopravvento. Mourinho ha preferito aspettare, i quattro difensori hanno commesso pochi falli e hanno terminato la partita senza cartellini, eccezion fatta per Mancini, ammonito per proteste.