La Roma guarda la classifica

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La Gazzetta dello Sport (F.Oddi-C.Zucchelli) – Poteva portarsi a casa il pallone per la seconda volta in 4 giorni Edin Dzeko, se solo avesse indirizzato meglio quel pallone mandato di testa sopra la traversa in chiusura di primo tempo, sul 2­0 con sua doppia firma, a fine gara si è presentato ai microfoni scuro in volto, insoddisfatto per la sofferenza dei minuti finali contro una squadra che in classifica ha solamente 7 punti, di cui 3 presi a tavolino. Eppure ne avrebbe di motivi per essere felice, l’attaccante che lo scorso anno giocava ac­compagnato dai mormorii di disapprovazione dei tifosi che lo avevano accolto da eroe al­l’aeroporto, visto segnare al debutto in casa contro la Ju­ventus, e faticavano a ricono­scerlo nei mesi successivi: la doppietta di ieri col Pescara – la quarta in campionato dopo quelle con Crotone, Napoli e Sassuolo, più una in Europa League a Vienna, e la tripletta di giovedì col Viktoria Plzen lo proietta al primo posto soli­tario nella classifica di serie A, staccando Belotti e Icardi.

MEGLIO DI BATI – Venti partite e 17 gol: solamente Messi e Ca­vani hanno segnato di più in Europa, il rendimento resta su­periore a quello di Batistuta nell’anno del terzo scudetto. «Ma se giochiamo così diventa sempre tutto più difficile. Evidentemente eravamo contenti del 2­0, abbiamo perso troppe palle, non abbiamo giocato meglio di loro. Non dobbiamo avere paura. Resta la vittoria».

CLASSIFICA UMANA – «Sono 3 punti importantissimi – con­corda Daniele De Rossi, che ha preso posto e fascia di capitano da Nainggolan, raccogliendo la 400esima presenza in serie A – le partite che iniziano così facili nascondono insidie: il Pescara ha pochi punti ma ha sempre giocato bene. Siamo stati bravi, abbiamo vinto una partita sporca. Anche la Juve è giustamente la più forte, ma spesso ha rischiato. Però sono d’accordo con Dzeko, se gio­chiamo così il derby non lo vin­ciamo. Il cammino della Lazio renderà la sfida eccitante. è più forte del Pescara. Per tanti anni siamo stati etichettati come una delle squadre più belle d’Europa, ma molto spesso ab­biamo giocato così, con le ri­partenze. Gli interpreti di allora erano diversi, c’erano Taddei e Mancini, qui ne abbiamo altri forti che però hanno meno qualità difensive. Se tu tieni palla non puoi prendere gol, mi sembra lo disse Liedholm e stavolta non lo abbiamo fatto. La classifica è cortissima, è ri­diventata umana per il primo posto. Le 400 presenze? Arri­vati a un certo punto 250, 300 o 400 presenze non cambia tanto, l’importante sarebbe metterci qualche trofeo, siamo veramente affamati». Chiusu­ra con Vermaelen: «È vero, in­ cassiamo troppi gol, dobbiamo essere più organizzati».

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