La Roma guarda giù dall’alto della classifica. Garcia non cambia idea: «Giocheremo, attaccheremo questo è il nostro modulo»

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Il Rudi Garcia, un anno fa, fu spellato vivo per aver detto che la sua Roma avrebbe vinto lo scudetto. I giallorossi uscivano dall’arbitraggio di Rocchi, che, versione di parte ma non del tutto falsa, convalidò tre gol irregolari su tre alla Juventus nello scontro diretto. Era anche un tentativo di sollevare l’umore di un gruppo che — la sintesi fu di Francesco Totti — pensava «tanto non ci faranno mai vincere». In ogni caso, dopo quella esperienza, la scaramanzia ha preso il posto della psicologia e ieri Garcia ha mantenuto il basso profilo che, in questa stagione, si è imposto come regola di vita. Gli chiedono: chi è la favorita per lo scudetto? Risponde: «Non sono bravo in questo gioco, vedremo alla fine della stagione. Meglio Napoli o Inter? Non so rispondere. Sono due buone squadre, ma non dimentico le altre che sono in alto in classifica e nemmeno la Juventus».

Da francese «romanizzato», però, accetta di confrontare la sua esperienza precedente con quella che ha trovato qui, dove il calcio ha mille sfumature, anche sociali, e Inter-Roma o Milan-Roma sono anche la partita della città che si sente capitale morale ed economica e quella che, in fondo, si sente capitale del mondo per la sua storia millenaria: «In Francia non esiste una cosa simile. Da noi è Parigi sopra a tutti, ma anche tutti contro Parigi. A volte in modo carino, a volte meno. È vero, Milano è una potenza economica, ma noi ci occupiamo solo di calcio e vogliamo portare in alto i colori della Roma e di Roma perché conosciamo il prestigio di questa città. Se nel nostro piccolo potremo dare ancora più luce a una città che non ne ha bisogno, saremo contenti».

Daniele De Rossi si è allenato con il gruppo, è stato convocato, è partito con la squadra per Milano e oggi dovrebbe essere in campo. Farà un ultimo provino nel pomeriggio, ma vuole esserci. Dalla sua presenza dipende molto. Con DDR in campo è probabile rivedere la squadra che ha battuto la Fiorentina in trasferta: Florenzi terzino, Salah e Gervinho nel tridente con Dzeko ma pronti a dare una grande mano anche in fase difensiva. Senza DDR, invece, Florenzi potrebbe avanzare, lasciando il posto in difesa a uno tra MaiconPuò benissimo giocare due gare di fila — ha detto Garcia —, il problema è farne tante consecutive») e Torosidis.

Se l’Inter ha il problema di non concedere punizioni a Pjanic (ne ha segnate 4 delle ultime 8), la Roma ha quello dei saltatori nerazzurri sui corner. Mancini può schierare una batteria aerea mostruosa: Santon, Miranda, Juan Jesus, Kondogbia, Perisic e Icardi; Jovetic e Guarin sono comunque un metro e 83. De Rossi è fondamentale anche per dare una mano a Manolas, Ruediger e Dzeko sulle palle alte. La differenza reti dice Roma +13 e Inter +3, ma la classifica è chiara: i punti di distacco sono solo due. L’Inter vince se finisce 1-0 e la Roma se si segna di più? «I numeri dicono così, l’Inter è ben organizzata, prende pochi gol e le basta farne uno per trasformarlo in 3 punti. Ma noi abbiamo le nostre certezze e giocheremo come sempre. Per vincere».

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