La Roma canta con i tre tenori

Il Messaggero (S. Carina) – La Roma, che senza il pasticcio di Verona sarebbe seconda insieme al Sassuolo, ha deciso di continuare nella rivoluzione intrapresa da Fonseca quest’estate: via gli esterni e passaggio al 3-4-2-1. C’è da dire però, che fare questo passaggio, quando puoi comporre il terzetto d’attacco con Pedro, Mkhitaryan e Dzeko, è tutto più semplice. Sinora hanno disputato complessivamente 1879 minuti, segnato 11 reti e dispensato 7 assist. Non solo numeri, questo cambiamento tattico ha portato anche una nuova filosofia nello schieramento di Paulo Fonseca. Ora al potere c’è la qualità, una qualità da sviluppare in verticale, ribaltando velocemente il campo, sviluppare gioco in orizzontale alla ricerca di spazi. I dati sul possesso palla, Roma attualmente dodicesima in Serie A in questa particolare classifica, ne sono la dimostrazione. La qualità maggiore dei tre tenori romanisti è sicuramente l’imprevedibilità, che genera una quantità di occasioni da gol considerevoli. I magnifici tre si completano. Sembra quasi che abbiano giocato sempre insieme. Divertono e si divertono: il massimo. Per loro e per Fonseca.

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