La replica di Eranio dopo l’allontanamento dalla tv svizzera per il caso Rüdiger: “Io male interpretato, non sono razzista”

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Pochi secondi, il tempo di un’affermazione, poi tutto può cambiare: capita spesso nella vita, si utilizzano termini sbagliati per esprimere un determinato concetto, una frase estrapolata da un discorso più ampio, se presa singolarmente, può essere male interpretata. E’ successo ieri sera a Stefano Eranio, protagonista di uno spiacevole episodio nel corso dell’intervallo della partita di Champions League tra Roma e Bayer Leverkusen. “Frase a sfondo razzista…” questa l’accusa rivolta all’ex giocatore di Genoa e Milan, che è stato licenziato in tronco dalla televisione svizzera RSI per l’incompatibilità con le regole e la deontologia del servizio pubblico di tale affermazione.

Ma andiamo con ordine. La Roma va subito sotto di due gol, nella seconda rete del Leverkusen è netto l’errore del difensore giallorosso Antonio Rudiger. Ecco allora il commento di Eranio: “I calciatori di colore quando sono sulla linea difensiva spesso certi errori li fanno perchè non sono concentrati. Sono potenti fisicamente, però putroppo quando c’è da pensare spesso fanno questi errori”. Polemiche a non finire, dibattiti sulla buonafede o meno delle parole e, infine, il licenziamento. Per l’incredulità dello stesso Eranio, il quale ha fornito la sua versione dei fatti. “Sono molto stupito da tutto il clamore che hanno suscitato queste parole racconta amareggiato l’ex centrocampista classe ’66 ma io sono stato completamente frainteso. La mia era una valutazione puramente tecnica, è assurdo pensare che si trattasse di un giudizio dettato da dinamiche razziste. In televisione è tutto così veloce, non c’è la possibilità di spiegarsi bene o di controbattere in caso di fraintendimenti. Cosa intendevo con quelle parole? Il messaggio che volevo far passare era un altro, volevo dire che se i giocatori africani si applicassero tatticamente come succede in Europa, in particolare in maniera pignola come si fa in Italia, nessuno potrebbe batterli. Sono talmente superiori fisicamente che se imparassero al meglio anche la tattica sarebbero insuperabili”.

Rammarico, dispiacere, un pizzico di pentimento per un’espressione male interpretata. Poi la rabbia, ciò che senza dubbio prova Eranio in questo momento più di ogni altra cosa: “La cosa che mi ferisce di più è passare per razzista, non lo sono mai stato. Non volevo dire che tutti i giocatori non pensano, mi riferivo solo a determinate circostanze. Rudiger? E’ un giocatore cresciuto in Germania, ieri ho solo dato un’interpretazione del suo errore, non credo di averlo insultato. In questo momento sono scosso e dispiaciuto, ma credo che la televisione svizzera abbia montato un caso. Tra l’altro non ero sotto contratto con loro, espletavo soltanto la mia funzione di collaboratore, quindi avrebbero potuto semplicemente prendere la loro decisione e comunicarmi che non avrei più fatto parte del progetto. Questo comunicato mi è sembrato eccessivo”.

“La mia reazione? Cerco di vivere questa situazione con superiorità, però potrei anche pensare di prendere contromisure adeguate, magari querelando chi ha messo in dubbio la mia persona. Mi preme però chiarire una cosa: io non sono razzista. Nella mia vita e nella mia carriera ho condiviso tanti momenti belli con molti giocatori di colore, successivamente ho intrapreso la carriera di allenatore e ho cercato di seguire un percorso preciso, con la volontà di insegnare tanto ai più giovani. Questo episodio mi ferisce, ma la gente che mi conosce sa che persona sono”. E adesso la voglia di ripartire: Sicuramente mi sono espresso male, è stata una leggerezza – conclude EranioGli errori si pagano, mi servirà da esperienza per il futuro. Sono stato male interpretato, ma non era assolutamente mia intenzione. Continuerò a lavorare in televisione e senza dubbio starò più attento. E terrò anche in considerazione che in tv non c’è tempo di dibattere”.

gianlucadimarzio.com

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