Corriere dello Sport (G. Marota) – Le occasioni fanno le rivoluzioni. E in Serie A è in arrivo una di quelle in grado di spazzare via l’ordine costituito per creare nuovi equilibri, sull’onda dell’attrazione fatale per il cambiamento. Considerando le prime dieci della classifica – dall’Inter alla Fiorentina, per intenderci – ben 7 hanno una prospettiva concretissima di cominciare il prossimo campionato con un allenatore diverso. L’unico certo di restare è Tudor. 

Se contassero solo i risultati, De Rossi non avrebbe problemi ad aprire un ciclo con la Roma: 8 vittorie incluso il derby, 2 pareggi esterni e 1 sconfi tta con l’Inter sono il bottino di DDR, che però ha un contratto fino a giugno. E se i Friedkin, esonerando tra le polemiche Mourinho, avessero già preso un impegno con un altro tecnico a partire dal primo luglio? Il “rischio” che il neofita De Rossi sia andato oltre le aspettative della proprietà c’è ed è reale. L’ombra di Antonio Conte, l’allenatore che ha la media punti più alta nella storia della Serie A (2,26 a partita in 6 stagioni da fenomeno), fuori dai giochi ormai da tre stagioni, aleggia un po’ ovunque: da Torino, dove tornerebbe da ex, alla Capitale, fino a Napoli.