La favola di Sadiq, il baby nigeriano che non smette mai di far gol

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Il Messaggero (A.Angeloni) – Andiamo subito con un numero: Sadiq Umar, 18 anni 10 mesi 18 giorni, con la rete realizzata contro il Genoa diventa il più giovane marcatore di questo campionato. Dopo di lui Godfred Donsah, del Bologna, che ha segnato a 19 anni e 5 mesi. Secondo numero: Sadiq è il quattordicesimo marcatore stagionale dei giallorosso, nessuno ha fatto meglio. Quest’anno, alternandosi fra Primavera e prima squadra, il nigeriano, classe ’97, ha già firmato 14 reti, di cui 13 in 10 partite con la Primavera di Alberto De Rossi. L’anno scorso ne ha realizzati 26 in 27 presenze. Arriva da La Spezia (insieme con Nura) del presidente Gabriele Volpi, che lo ha prelevato dalla accademia calcio da lui fondata in Nigeria, la Football College Abuja. E’ giunto in Italia con un jeans e una maglietta, sperando di trovare una vita migliore. La Roma lo ha preso in prestito per cinquecento mila euro, fissando un riscatto a 2,5. Sabatini dice che oggi ne vale 5, e questo già è un modo per responsabilizzarlo oltre il limite. Questi ragazzi non sono plusvalenze, sono bambinoni in cerca di un sogno. Vivono di pallone, di gol, di avventure. Perché appiccicargli addosso l’etichetta con il prezzo? Facciamolo più in là, per il loro bene.

TALENTI PRECEDENTI – Di calciatori prestanti e efficaci, nelle vecchie Primavera, ne abbiamo visti tanti: alcuni hanno fatto strada, altri si sono persi. Sadiq è bravo, è un cucciolone da svezzare, non da esaltare, perché non sbagli strada. Ha giocato tre volte in serie A e ha fatto centro, in Primavera vince le partite da solo,ma quello, si sa, è un altro sport. Il nigeriano promette bene, ma aspettiamo, lo si lasci crescere con calma. Non va fischiato se sbaglia uno stop, non etichettato come il futuro Drogba se segna una rete contro il Genoa.

LE PAROLE – Quando Totti si affacciava al grande calcio e i cronisti lo andavano a cercare per le interviste, Mazzone lo prendeva a schiaffi perché un «ragazzino» non si poteva permettere di mettersi davanti ai microfoni. Oggi è tutto diverso, Sadiq parla ed è la normalità. «Sono entrato in un momento delicato, grazie a Garcia per la fiducia, siamo felici per i tre punti», risponde in inglese il giovanotto. «Sto vivendo emozioni fortissime. Sapevo di poter far benema allo stesso tempo non credevo di farcela. Devo restare umile, testa bassa e continuare a lavorare ». Lui sembra già aver capito. In bocca al lupo.

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