La dura vita degli allenatori. Spalletti, gelo con Pallotta: “Avanti per la mia strada”

La Stampa (G.Buccheri) – Alle spalle della Juve c’è molta elettricità. Prima Napoli, poi Roma: città scosse da uscite, quelle dei patron De Laurentiis e Pallotta, che causeranno effetti collaterali. Archiviati gli strali contro tutti e tutto di De Laurentiis dopo le notti dei duelli Real («Il Nord ci odia…», l’ultimo affondo), tocca al numero uno giallorosso James Pallotta accendere gli animi, e non solo dei tifosi. Le riflessioni del presidente Usa della Roma vanno in scena in due tempi, il secondo di riparazione. Così Pallotta dalla radio a stelle e strisce Sirius XM: «Col il Lione – dice – è stato frustante perché stavamo giocando bene, poi mi è sembrato avessimo finito la benzina… Abbiamo diversi giocatori che stanno giocando tanto perché la scorsa stagione non abbiamo fatto le scelte giuste su chi tenere e no. Cambierà la politica dei giovani di talento dati in prestito, contro il Napoli non avevo buone sensazioni per la formazione. Forse bisognava mettere Salah in campo prima, avremmo potuto pareggiare».

CAOS COME A NAPOLI – A Lione, la Roma ha perso 4-2 nell’andata degli ottavi di Europa League. E con il Napoli il ko è stato doloroso perché arrivava a tre giorni da quello con la Lazio nella semifinale di andata di Coppa Italia: Pallotta è sceso nell’arena e, in un attimo, il già dubbioso Luciano Spalletti, tecnico giallorosso, si è trovato strattonato. «Avrà parlato così perché vuole motivare e difendere i giocatori, mettendo un po’ in discussione l’allenatore. Io vado avanti per la mia strada, so quello che devo fare», la replica del tecnico toscano. Pallotta ha corretto il tiro dopo che i dirigenti da Roma lo hanno chiamato per spiegargli gli effetti delle sue parole: «Non mi permetterei mai di criticare Spalletti. Le mie parole sono state estrapolate dal contesto, credo che Donald Trump se la prenderebbe non poco con qualche giornalista o radio romana». Ma la distanza fra proprietà e allenatore appare netta: Spalletti parla di «ossessione alla vittoria» che non può «sposarsi con la politica dei giovani». E il tecnico ribadisce: «Se non vinco, vado via». Vincere cosa? L’Europa League, la Coppa Italia o, per vittoria, si intende anche il secondo posto che vale la prossima Champions? «Non ho firmato alcun pre accordo con la Juve», dice Spalletti. Ma non c’è stata nemmeno una stretta di mano con Pallotta per guardare al futuro.

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