Corriere dello Sport (R. Maida) – Furono 69 minuti equilibrati, docili. Poi i cambi di Gasperini e un tiro di De Roon deviato da Celik cambiarono la storia della partita: l’Atalanta, al tempo lanciatissima, vinse anche all’Olimpico suggellando il risultato con il raddoppio beffardo di Zaniolo; la Roma, al tempo agitatissima, verificò che le prime due uscite di Ranieri in campionato si erano concluse con zero punti.
Si era a inizio dicembre, nel pieno di un autunno turbolento a Trigoria: dopo Roma-Atalanta 0-2 le due squadre erano distanziate di 13 posizioni e 18 punti in classifica. Adesso, almeno in teoria, sono condizione di entrare a braccetto al gala della Champions. Merito soprattutto di una grande rincorsa di chi stava sprofondando in paludi inesplorate: nelle successive 21 giornate di campionato, Ranieri ha conquistato 13 punti in più di Gasperini, che ha indicato al presidente Friedkin come possibile successore in panchina.
Il merito è soprattutto della difesa, o meglio della fase difensiva, che è molto cambiata da allora. Intanto il terzetto che protegge Svilar è diverso negli uomini e nei posizionamenti: proprio la sorprendente crescita di Celik, protagonista sfortunato della sconfitta dell’andata, ha spinto Ranieri a escludere Hummels e ad accentrare Mancini. Ne è venuto fuori un reparto solido e impermeabile.