Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Le stagioni di un calciatore possono cambiare in un batter d’occhio. Nel caso di Rasmus Kristensen in un quarto d’ora, con un due guizzi contro il Sassuolo assolutamente inaspettati. Prima procurandosi il rigore con una girata di tecnica e qualità in area, poi con un tiro che con la deviazione ha scavalcato Consigli infilandosi in porta. Rasmus è diventato all’improvviso l’eroe della serata, il migliore in campo (alla pari della Joya) per una performance tutta cuore, muscoli e determinazione.Quella che chiede Mourinho a chi entra in campo a partita in corso.

Ci è riuscito alla grande, così poi quell’abbraccio allo Special One è stato quasi liberatorio oltre che un vero e proprio ringraziamento per l’aiuto datogli in questi mesi: “Mou concede a tutti una chance, prima o poi sai che lavorando sarai premiato. Un tecnico così non lascia mai nessuno dietro”. Parole vere, sincere e tutte d’apprezzamento nei confronti di un allenatore che ne loda il carisma e il lavoro in allenamento. Come un po’ tutti dentro Trigoria.

Il gol adesso può farlo ripartire. Il vichingo gentile ha segnato un gol che può cambiare questo finale di girone di campionato della Roma. Sono trascorsi 36 anni dall’ultima marcatura di un giocatore danese in giallorosso: l’ultimo fu Klaus Berggreen il 22 febbraio 1987, in Roma-Inter 1-0. Decisivo anche Kristensen, adesso lo dovrà essere anche contro la Fiorentina per mantenere il posto da titolare e mostrare i passi avanti. Tutti a Trigoria credono in lui, soprattutto Mourinho.