Il Romanista – Il ritorno di Kjaer, 4 mesi dopo

Titolare. Dopo quattro mesi. Il ritorno di Kjaer all’Olimpico vale quasi quanto le 25 presenze stagionali di Heinze, traguardo che per l’argentino significa il rinnovo automatico del contratto. Dalle statistiche alla cronaca, ieri Pjanic si è allenato con il resto della squadra. Improbabile che però Luis Enrique lo getti nella mischia stasera. Meglio farlo tra cinque giorni alla Scala del calcio. Kjaer, innanzitutto. Innanzitutto, perché per il danese è una specie di esame di maturità. Fuori Juan, è una scelta obbligata. L’alternativa sarebbe De Rossi al centro della difesa, soluzione valida in caso di necessità. E quindi non in questo caso. Già, perché al Barbera Simon se l’è cavata. Nessuna sbavatura, nessuna distrazione, non certo una prestazione sontuosa – alla Juan, per intenderci, che una lesione di secondo grado terrà fuori quasi fino al termine della stagione – ma sicuramente un difensore solido, efficace, quello che serve alla Roma. Sarà titolare all’Olimpico. Non accadeva da Roma-Lecce, era il 20 novembre.

Accanto avrà Heinze, che i galloni di leader se li è conquistati sul campo. Sguardo arcigno, poche simpatie per la stampa come per gli attaccanti avversari, oggi sarà la sua venticinquesima volta con la maglia della Roma. Roma che sarà sua anche la prossima stagione, se lo vorrà. In porta al 99% ritornerà Stekelenburg. Sulle fasce: Rosi a destra, mentre ballottaggio tra Taddei e José Angel a sinistra. Appena in tempo, ma probabilmente non abbastanza in tempo.

Pjanic è tornato in gruppo 24 ore prima della partita col Genoa. Un giorno di lavoro assieme ai compagni non dovrebbe però bastare a Luis Enrique. Anche perché sabato c’è il Milan, partita che vale 3 punti come quella di stasera, ma che presenta difficoltà leggermente superiori. Ma proprio leggermente. Oggi Miralem potrebbe comunque finire in panchina, sperando di non doverne avere bisogno.

Marquinho e Greco si candidano per sostituirlo. Se dovesse far fede la trasferta vittoriosa di Palermo, nessun dubbio: dovrebbe giocare Leandro, che al Barbera se l’è cavata egregiamente. Altro che compitino, il centrocampista ha manovrato con discreta personalità. Ma anche il brasiliano potrebbe meritarsi un’altra chance. Non sarà Garrincha, ma fino ad ora non si segnalano errori particolari. Al contrario, Marquinho ha dato l’impressione di avere anche un buon tiro. Quando può, batte a rete senza pensarci due volte. Ha doti offensive spiccatamente superiori a Greco e questo potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte.

Il resto è consuetudine: De Rossi davanti alla difesa, Gago intermedio. In attacco, Totti salterà il turno ma sarà pronto per il Milan. Senza Pjanic, Lamela agirà sulla trequarti. Ma alle spalle di chi? Ci sono tre nomi per due maglie. Borini va che è un favola, è il capocannoniere della Roma. Difficile che resti fuori Osvaldo. Bojan dovrebbe fare quindi ancora panchina. Salvo sorprese. Che con Luis sono sempre possibili.

Il Romanista – Daniele Galli

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