Keramitsis, ecco il giovane greco abituato a bruciare le tappe

Corriere dello Sport (L. Scalia) – Dimitros Keramitsis è l’ultimo diamante del settore giovanile della Roma che calcato il prato dell’Olimpico. Minuto 95: RomaCagliari è ancora in bilico, Mourinho guarda in panchina e posa a sorpresa gli occhi sul ragazzino greco. Lui è incredulo si cambia e prende il posto di Maitland-Niles senza farsi tradire dall’emozione.

Chi lo conosce dice che ha un bel caratterino: è molto sicuro di sé perché sa di essere forte e inoltre ha bene in mente dove vuole arrivare. Dietro a questo baby (si fa per dire: è alto 193 cm), come spesso capita, c’è una storia incredibile. Perché fino a un paio di stagioni fa era in Grecia, a Salonicco, a giocare tra i dilettanti. In poco tempo è passato dall’anonimato più totale alla ribalta della Serie A.

Niente passaggi intermedi. Niente Paok. A portarlo in Italia da sconosciuto ci ha pensato l’Empoli due anni fa. Ma Keramitsis in Toscana gioca pochissimo. Tra l’altro, si è laureato campione d’Italia con il gruppo della Primavera. Da comparsa, però, La scorsa estate la Roma ci ha scommesso a occhi chiusi.

Il greco, infatti, è stato l’acquisto più importante e anagraficamente più grande dell’intero settore giovanile giallorosso: a portarlo ci hanno pensato Morgan De Sanctis e Simone Lo Schiavo, l’uomo che ha scoperto Felix. Sulla carta Keramitsis doveva giocare con l’Under 18. Ma Alberto De Rossi l’ha promosso quasi subito in Primavera anche perché lì dietro era corto a livello numerico, tra infortuni e squalifiche. Keramitsis, quindi, è diventato a 17 anni un perno della difesa della Primavera.

 

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