Pagine Romaniste (F.Biafora – Y.Oggiano) – Rick Karsdorp, terzino della Roma, è intervenuto in conferenza stampa a Pinzolo per presentarsi alla stampa. Queste le sue parole:
Comincia a parlare il direttore sportivo Monchi: “Buongiorno a tutti. Vale quanto detto ieri per Gonalons, sono estremamente felice, soddisfatto ed orgoglioso, come direttore sportivo, di avere qui Rick. Si tratta di un giocatore, un terzino destro, di caratura europea, corteggiato da grandi squadre, che oggi è qui con noi grazie allo sforzo della Roma e alla voglia di Rick di unirsi a noi. E’ una delle operazioni di cui sono più soddisfatto perché ritengo che sia un grande giocatore per il presente e per il futuro“.
Quanta voglia hai di stare con i compagni e quando effettivamente ci sarai?
Purtroppo mi rivolgerò a voi soltanto in olandese, non parlo con l’italiano e con l’inglese me la cavo soltanto. Ho tanta voglia di iniziare, le vacanze sono state fin troppo lunghe, ho voglia tornare in forma, ora indosso un tutore al ginocchio e spero di risolvere il problema nelle prossime tre-quattro settimane. Voglio dare tanto per questo club avevo voglia di venire e voglio dimostrarlo.
Cosa ti ha detto Strootman, ti ha fatto capire l’importanza di vestire la maglia ella Roma?
La presenza di Kevin è evidentemente per me moto importante, mi ha davvero consigliato di venire alla Roma e mi ha parlato molto bene del Club. Per me non è stata una decisione semplice, ho giocato tutta la mia carriera nel Feyenoord e avevo qualche remora. Kevin mi ha convinto a venire qui e la sua presenza sarà importante a partire dalla prossima settimana. Nel frattempo tutti i gli altri compagni però mi hanno accolto bene e mi stanno aiutando, sono molto contento.
A quale esterno destro ti paragoneresti?
Se conoscete la mia traiettoria saprete che ho iniziato come centrocampista offensivo, solo a 20 anni sono diventato terzino destro. Per me è difficile fare paragoni con grandi interpreti di questo ruolo. Non mi resta che fare sul campo quello che so fare, per i tifosi e per di dirigenti che mi hanno voluto qui.
A Monchi: Se la trattativa per Defrel dovesse saltare, sarebbero dei nomi buoni quelli di Vela, Ben Arfa e Thauvin?
Sono tutti nomi di bravi calciatori, ma nella mia testa ci sono profili diversi. Ne abbiamo parlato con Di Francesco. Ad oggi stiamo lavorando su dei nomi che non sono usciti pubblicamente, o almeno non tutti. Vela Thauvin e Ben Arfa sono bravi calciatori, ma non sono priorità della Roma in questo momento. Stiamo lavorando su più fronti, però più dei nomi conta che, alla fine, la Roma abbia un gruppo competitivo.
In Italia la tattica è molto importante, già sai che dovrai lavorare in tal senso per doverti adattare al meglio?
Credo che in ogni caso quando si passa dall’Olanda alla Serie A si debba lavorare molto in ogni caso per imparare un nuovo tipo di calcio. Nel mio caso sono un calciatore dalle caratteristiche molto offensive, si dice che uno debba imparare difendere qui e io ho voglia di impegnarmi per diventare un calciatore più completo.
A Monchi: Castan resterà alla Roma o è un giocatore in uscita?
Leandro, come Gyomber, si stanno allenando con noi qui e attenderemo la fine del ritiro per prendere delle decisioni. Decisioni che spettano a loro in primo luogo, per una questione di rispetto e professionalità. Ad oggi sono calciatori della Roma, si stanno allenando con noi, ma al termine del ritiro prenderemo delle decisioni.
Speri di fare lo stesso percorso di Cafu che qui ha vinto lo Scudetto e si è tolto grandi soddisfazioni con la nazionale brasiliana?
Intanto vorrei dire una cosa. Vengo da una squadra che non vinceva campionato in Olanda da 18 anni ed era quello uno dei miei primi obiettivi, ci siamo riusciti quest’anno. Dopo la vacanza ho ricevuto una chiamata dalla Roma e ho scelto abbastanza in fretta di venire qui. Se diventerò un grande calciatore come Cafu è difficile dirlo, ora mi considero un calciatore piccolo, al posto dei media non punterei molte aspettative su di me. Però mi sento di impegnarmi con i tifosi che faremo di tutto per vincere Scudetto quando io sarò qui.
A Monchi: Quale sarà il futuro di Massara? Sarà sostituito da qualcuno? State pensando di dare un’identità più italiana alla Roma? Ieri c’era solo Florenzi tra i big…
Di mercato di solito non parlo, ma è anche vero che non ignoro delle domande se mi vengono rivolte. Il futuro è in mano a Massara, spettano a lui le decisioni. In 17 anni di carriera come direttore sportivo ho trovato poche persone con l’integrità morale e la preparazione di Ricky. Sono convinto che, fino all’ultimo secondo, lavorerà per l’interesse della Roma. Se poi dobbiamo trovare il sostituto, questa è una decisione che prenderemo con calma e senza fretta, perché la Roma è in grado di gestire queste situazioni. Italiani? Mancano ancora De Rossi, El Shaarawy e Pellegrini. Quella di aggiungere elementi italiani e romani a questa rosa è un qualcosa che ho in mente, ma è un obiettivo a medio-lungo termine.
Ci spieghi la genesi del tuo infortunio? Hai già fissato una data per il tuo ritorno?
Con la Nazionale ad aprile al primo minuto c’è stato un contrasto, ho preso un colpo, ho sentito dolore ma ho deciso di continuare. All’intervallo, poi, ho capito che faceva male e sentivo fastidio. Ho avuto un problema dopo una settimana, ho continuato a sentire dolore dopo un altro colpo e non mi è mai passato, ho giocato con le iniezioni. Sono contento di aver contribuito alla vittoria del campionato ma ora sono meno contento di questa situazione. Spero di recuperare il prima possibile, ma ragioniamo nei termini del giorno per giorno: non voglio dare una data fissa, ma il campionato inizia il 20 agosto ed è chiaro che abbiamo quella data in mente.
A Monchi: Che giudizio ha di Nastasic come difensore? L’attaccante esterno può arrivare dalla Bundesliga?
Nastasic per me è un buon giocatore, esperto, che ha già giocato in Italia. E’ stato a Firenze, ha giocato nel Manchester City, ha caratteristiche interessanti. Per quanto riguarda l’esterno alto, al momento non abbiamo obiettivi nella Bundesliga. Dovete cercare in altre direzioni e verso altri campionati.
E’ vero che Di Francesco ti aveva cercato già quando allenava il Sassuolo?
Sì, mi risulta questo interesse del mister fin dai tempi del Sassuolo. Io ho giocato in Olanda una sola stagione da titolare fisso e per me in quel momento era importante restare lì per fare esperienza. Ora c’è stata questa ulteriore dimostrazione di interesse nei miei confronti, cosa che mi gratifica: la considerazione del mister nel calcio è molto importante.
Come vivi il fatto di non allenarti in questi giorni di ritiro? Hai mai avuti contatti con l’Inter e con Sabatini?
E’ evidente che per me è difficile essere col tutore durante la preparazione e fare recupero tutto il tempo. Tocca fare questo e farlo bene, tutti sanno che voglio tornare in campo il più velocemente possibile. L’Inter? Ora conta solo la Roma, prometto di dare il 100% per questa squadra, tutto il resto non conta.
Alla Roma fino alla scorsa stagione c’è stato Totti, una leggenda, mentre te hai giocato con una leggenda del Feyenoord come Kuyt.
Il paragone tra i due ci sta, non so come fosse Francesco qui alla Roma ma posso immaginarlo: Kuyt era importantissimo, si prendeva cura di tutti. Nonostante il calibro del campione, è diventato mio amico e siamo stati in vacanza insieme. Sono calciatori che si notano sul campo, è stato importante per la conquista del titolo, ha fatto tre gol nell’ultima partita. Immagino che Totti qui sia stato simile se non superiore.
Ha parlato con i tecnico su come avrà intenzione di impiegarti alla Roma?
E’ stata la prima domanda che ho rivolto al mister, quando ci siamo sentiti. Gli ho chiesto che sistema di gioco adottasse. Sono molto offensivo, ho fornito 11 assist due anni fa, mentre lo scorso mi sono concentrato più sulla fase difensiva. Conterà la squadra, non il mio rendimento in campo. Il fatto che qui si dica Forza Roma è importante perché vuol dire che si esalta il collettivo e la squadra.
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