Juve, addio BBC. Per rialzare il muro c’è l’idea Caldara, ma intriga Manolas

La Gazzetta dello Sport (F.Conticello) – Trasmissioni durate 2054 giorni: ieri, storico 14 luglio, si è ufficialmente spenta la BBC. Un nobile sigillo più che una semplice sigla. Non solo un trio di difensori tra i migliori di questa era, ma un ritornello che rimarrà conficcato nella testa di tutti, ammiratori ed oppositori. Adesso, con Bonucci che cerca casa a Milano, è definitivamente crollato il muro su cui si è costruita questa epoca di gloria. Il primo mattone risale al lontano 29 novembre 2011, anno I dell’era contiana: la difesa a 3 iniziava a irrobustire e liberare una mediana dinamica attorno a Pirlo. Negli anni l’epopea si è arricchita di molti capitoli, in maggioranza felici: la BBC si rivedrà ancora in azzurro, mai più in bianconero. E la Juventus, una volta superata delusione mista a fastidio, sta valutando se e come rialzare il muro.

RIFLESSIONE CALDARA Parte della valutazione riguarda l’opportunità di aggiungere o meno un altro centrale in rosa: in questa nuova Juve post ­Bonucci, sono arruolati ancora Giorgio Chiellini, Andrea Barzagli, Mehdi Benatia, assieme a Daniele Rugani. I primi due hanno tirato la carretta per anni e garantiscono la solita altissima affidabilità, ma sentono inevitabilmente il peso del tempo. Oltre al marocchino, che dovrà superare del tutto qualche problemino fisico, resta il baby azzurro, finalmente un gradino oltre al ruolo di comprimario. Quindi, sommando motivazioni tecniche e mediatiche, è probabile che un investimento si faccia anche in difesa. Niente follie perché i soldoni saranno concentrati dal centrocampo in su: l’ultima stagione ha insegnato che la Champions si vince lì, nelle geometrie variabili dietro al Pipita. Per questo, una idea ardita che potrebbe prendere piede è anticipare lo sbarco di Mattia Caldara, già comprato e prestato all’Atalanta. Il management Juve è convinto che un anno in più a Bergamo e una prima sfida europea da protagonista possa fargli più che bene. Anzi, sarebbe un microcosmo migliore per crescere ancora e poi presentarsi al top: a Torino quest’anno, inevitabilmente, passerebbe molte ore in panchina. L’uscita traumatica di Bonucci, però, rischia di rimescolare in fretta tutti i pensieri: la Juve potrebbe bussare davvero alla porta dell’Atalanta che, forte di un’altra stagione di prestito, sarebbe intenzionata a ripetere il no già detto per Spinazzola. Serviranno buone argomentazioni e Madama ne ha qualcuna: vedere alla voce Orsolini.

L’OLANDESE E I GRECI – Kostas Manolas costa molto di più ed è sempre l’opzione più calda nel caso (probabile) di un minimo di shopping difensivo. Vale 30 e, dopo aver sfiorato il passaggio allo Zenit, la Roma non pensa alla cessione. In ogni caso, in un curioso derby greco, è avanti nelle preferenze rispetto a Sokratis Papastathopoulos, compagno in nazionale in scadenza col Borussia Dortmund nel 2018. Non ha rinnovato, proprio come Stefan De Vrij, il centralone della Lazio dell’arcinemico Claudio Lotito: i rapporti con i biancocelesti – si sa – sono pressoché assenti e i 25 milioni di valutazione non aiutano. Eppure, non è escluso che la Juve si muova su questo fronte. Escluso, invece, un braccio di ferro in stile Keita. E ancora difficile, ma non impossibile, inserire sia l’olandese che il senegalese (in scadenza) in un unico pacco scontato.

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